Il coraggio di crederci!


di Massimo Tarasco (Acli Piemonte)
La domanda di fondo che si è posta nei mesi scorsi l’Assemblea Straordinaria del Piemonte (ribadita recentemente anche per il percorso che ci porterà al Congresso), condividendo il fatto di trovarci in una stagione in cui il problema di fondo prioritario è “l’emergenza associativa”, è stata: ma per quale associazione ci stiamo impegnando e come vogliamo contribuire per (ri)costruirla? 
Il mio personale contributo con questo articolo, viene pertanto anche dal percorso realizzato in questi ultimi anni all’interno delle ACLI Piemontesi, dove abbiamo cercato di lavorare per provare a rispondere concretamente a questa domanda.
Ci siamo detti che occorre ripartire da un forte richiamo identitario alle nostre radici valoriali, fondate sulle tre Fedeltà declinate sull’oggi, che hanno come elemento essenziale il percorso educativo di coscientizzazione dei lavoratori e dei cittadini, in particolare di ambiente popolare, attraverso la formazione (culturale, etica, religiosa, politica) e l’azione sociale. 
Impegno da realizzarsi sul territorio e nelle comunità con il concorso di tutto il nostro Sistema Aclista. Per fare tutto ciò occorre rilanciare un “pensiero politico delle ACLI” sulle questioni del nostro Paese, a partire dall’aumento delle diseguaglianze sociali e della povertà, cercando di tenere insieme “profezia” (visione dell’associazione sul modello di società) e “pragmatismo” (concretezza nell’azione quotidiana di tutto il Sistema Aclista).
Fondamentale allora ripensare i percorsi formativi per tutti i Dirigenti del Sistema Associativo Aclista e avere “categorie associative” nell’individuazione di nuove responsabilità nell’associazione, unite ovviamente alle competenze specifiche richieste. Come è importante e necessario crescere attraverso un rinnovato lavoro collegiale e corresponsabile in tutto il nostro Sistema e in tutti i livelli dell’Associazione.
Credo allora, in questo senso, che il compito di associazioni come le nostre ACLI sia quello di favorire sempre il dialogo, anche dialettico, per contribuire a formare in modo solidale la società italiana attuale e futura, rilanciando nel contempo anche la nostra credibilità come soggetto attivo di economia civile attraverso i nostri Servizi e le nostre Imprese (è proprio nel tempo di crisi che occorre avere il coraggio non solo di “tagliare”, ma anche congiuntamente di investire in attività innovative).
Ciò che mi sembra chiaro è che, nella fase attuale, esistono diverse similitudini fra l’emergenza del Paese e l’emergenza associativa, a partire dal riconoscimento condiviso che la stagione delle Riforme sicuramente è necessaria per entrambi, come vera e propria esigenza di cambiamento. Ma la domanda di fondo è: le Riforme con quali contenuti e modalità? Perché la parola Riforma non è positiva o negativa a prescindere dal Progetto che si vuole realizzare !
Bisogna partire soprattutto dal superare quel muro di indifferenza e disimpegno che caratterizza tanta parte degli italiani, che sta purtroppo caratterizzando e creando gli alibi della nostra politica italiana.
Leaderismo, arroganza, eccessiva semplificazione, demagogia, populismi, autoreferenzialità non sono caratteristiche per quella idea di democrazia per la quale i nostri padri hanno lottato e sulla quale si è costruita l’Italia. Non sono “segni di modernità”, ma involuzione e per questo occorre essere molto attenti e vigili, con un sano “filtro critico” su ciò che accade, anche all’interno delle nostre ACLI, certamente non immuni da queste possibili derive !
Gli orientamenti e le proposte emerse nell’Assemblea Regionale Straordinaria andavano sicuramente in due macro direzioni:
– impegnarsi per il superamento delle diseguaglianze sociali, a partire dalla scelta dei soggetti più deboli e degli ambiti prioritari di intervento (il lavoro e il welfare)
– impegnarsi per la salvaguardia della Democrazia, a partire dalla cura dei nostri luoghi di democrazia interna per esercitare corresponsabilità nel cambiamento che ci aspetta, ma anche per rilanciare la rappresentanza e il ruolo dei corpi sociali intermedi nella società, che vanno rilanciati, nonostante le difficoltà, e non affossati.
L’attuale tempo di crisi (culturale, etica, sociale e politica) si può affrontare in due modi diversi: solo come “problema” e quindi si subisce la crisi, oppure anche come “opportunità” e quindi si agisce nella crisi.
Come ACLI, nonostante le reali difficoltà interne che stiamo vivendo, abbiamo il dovere di provare a cogliere “l’opportunità” e per farlo occorre “tenere insieme” alcune condizioni:
– l’esistente con l’innovazione (valorizzando le esperienze positive esistenti dei nostri territori, a partire dai nostri Circoli e dai nostri Servizi)
– la ricerca costante di integrazione nel nostro Sistema Aclista(riconoscendosi vicendevolmente e evitando di essere ognuno autoreferente)
– il dialogo fra le generazioni, dai singoli soci ai dirigenti (ricostruendo un patto sociale intergenerazionale per lavorare insieme)
– l’azione volontaria e l’impegno lavorativo nel nostro Sistema (condividendo la complementarietà dei diversi ruoli)
E’ necessario, ripeto, avere come ACLI “un pensiero politico”, una visione strategica, propedeutica a qualsiasi cambiamento, per non farci affossare da logiche di potere personalistiche !
BISOGNA CREDERCI TUTTI INSIEME…a partire ovviamente dal ruolo fondamentale di regia da parte degli Organi Nazionali delle ACLI, per indirizzare al meglio nelle prossime settimane e nei prossimi mesi il confronto e le proposte in merito alle problematiche complesse che dovremo affrontare, a partire dal nostro Patronato, ma che, se vissute con trasparenza e regole condivise, sono convinto sapremo superarle insieme in modo corresponsabile .
In questo anno del 70° anniversario di fondazione è fondamentale che come ACLI investiamo sul presente e sul futuro attraverso tutto il nostro Sistema Associativo, prendendo sul serio quei compiti che Papa Francesco ci ha indicato quando ci ha incontrati a Roma, a partire dalla Fedeltà ai Poveri: è un mandato chiaro di impegno che dovrà caratterizzare anche il nostro prossimo percorso congressuale !

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