Guarda che cielo che hai, e guarda dove vai!



Se non ti piaci, vedrai, non cambierai mai. Guarda che cielo che hai. Guardati e guarda cos’hai. Guarda dove vai! 
Vasco
Un mese fa ci siamo chiesti:
Un Paese libero, creativo, partecipato, solidale: più giusto!
Che sfide sociali raccogliere per costruirlo…
Che Acli servono per affrontarle…
Oggi consegniamo simbolicamente al dibattito congressuale www.piugiusto.org con il contenuto dei 48 posti arrivati. Che contengono immagini, storie, riflessioni, spunti ed esperienze diverse. Punti di vista in cui riconosciamo anche convergenze ma che non vogliamo accomunare o forzare in una linea comune. E che non sono riassumibili. E non sono di nostra proprietà. Sono un patrimonio a disposizione di tutta l’associazione. Sono di dirigenti e di soci, di lavoratori e altri interessati. Per questo ci piace entrino, anche formalmente, in un Consiglio Nazionale.
E poi aggiungiamo alcuni nostri spunti. Non un documento. Un contributo aperto su alcuni temi e interrogativi che ci paiono emergere e che possono aiutare a portare altre riflessioni al dibattito comune.
  1. Ragionamenti di fine mandato
Tre anni fa si sono scontrate due coalizioni. Quella che ha vinto aveva al centro della propria proposta:
  • emergenza associativa
  • risanamento economico
  • autonomia politica
Su tutto ciò occorre fare una verifica ed essere verificati, sapendo che, nonostante le cose buone fatte, oggi non ci si può dire soddisfatti. E ci si deve assumere collegialmente la responsabilita’ di un insieme di persone e di punti di vista, locali e nazionali, che non sono riusciti a diventare gruppo come avrebbero dovuto.
Inoltre ci troviamo oggi a fare i conti con una crisi che e’ diventata di sistema e che richiede di essere affrontata senza sconti, promuovendo non una piccola azione di riforma ma un profondo ridisegno complessivo. La cui efficacia e’ legata alla presa in carico complessiva di tutta l’organizzazione nel suo insieme e ad una gestione dei tempi oggi per le Acli inedita.
2Spunti per allargare il dibattito stringendolo alla ricerca dell’essenziale dell’essere e fare le Acli.
Le cose di cui non possiamo fare a meno entro maggio sono molte. Ne sottolineiamo, per ora, tre che ci paiono emergere e che ci piacerebbe entrassero in confronto con i materiali del congresso: gli Orientamenti, il documento Le Acli in trasformazione, le proposte dell’Assemblea strordinaria.
CHI VOGLIAMO ESSERE
Una risposta che ridisegni l’essenzialità delle ACLI oggi. L’abc del nostro essere, la traccia di una identità e mission complessiva per tutta l’organizzazione. Non per chiudere definitivamente l’argomento ma per farne l’ossatura di un processo di co-costruzione dinamica e di dialogo continuo. 
COSA VOGLIAMO FARE
Una risposta che recuperi i presupposti culturali e giuridici di nascita del nostro agire promuovendo servizi di organizzazione di diritti e tutele. Che riscopra il servizio come componente indispensabile del fare associazione e movimento. Movimento delle persone che incontriamo, partendo dai più deboli e dalla comunità che viviamo.
Una risposta che ci faccia smettere di essere un condominio di tante imprese e associazioni e torni ad essere dialogo, azione e cammino comune di differenti esperienze, anche rimettendo insieme parti, tessere e imprese. Sfidando le istituzioni al cambiamento e non irrigidendo noi stessi in maglie giuridiche strette.
COME VOGLIAMO ESSERE
Una risposta che ridisegni stile e sostenibilità dell’organizzazione. Con proposte concrete in merito a redistribuzione di fondi, presenza territoriale, sistema di autonomie ed identificazione di attività e fondi di finanziamento anche nuovi.
Una risposta che delinei la possibilità di presenza di base sul territorio, il nostro associarsi non come sola tessera, ma come condividere una responsabilità, e un cammino di gruppo, alleggerendo il carico di struttura e formalità.
  1. Proposte di metodo
Il congresso non è un evento. E’ un processo. Ed e’ il momento in cui ci mettiamo a pensare insieme le Acli nel loro essere un progetto che va oltre se stesse e guarda al suo senso sociale, spirituale e democratico. La materia del congresso e’ la democrazia e sono le scelte. La sostanza della democrazia e’ la partecipazione e non è compiuta senza un reale dibattito pubblico.
Per questo nei prossimi mesi vogliamo:
proseguire l’esperienza del blog come luogo di raccolta di contributi e materiale di questo lavoro congressuale e come spazio di confronto e dibattito.
rintracciare nei contributi raccolti e dal dibattito congressuale temi che diventino incontri e dialogo nel territorio e tra territori.
Identifichiamo qui alcune proposte che ci sembrano caratteristiche per tema e metodo e che rilanciamo a chi e’ interessato:
  • un momento di 70esimo non dedicato alla celebrazione o ai festeggiamenti ma che provi a ricostruire parallelamente il periodo dal 1990 ad oggi del Paese e delle Acli. E lo faccia diventare seria analisi capace di orientare, senza errori grossolani, le strategie.
  • Alcuni momenti in territori che lo desiderano, nei percorsi congressuali, per focalizzare dimensioni essenziali della proposta. In occasioni aperte a tutti e offrendo all’associazione intera l’esito della riflessione.
  • Alcuni momenti non strutturati, aperti all’iniziativa di singoli aclisti, lavoratori o interessati, di confronto online anche con il contributo di esterni. 
Ed infine la proposta di raccogliere l’invito del convegno ecclesiale di leggere assieme l’Evangelii Gaudium.
Passa per il buio, passa per l’amore, passa per la morte, vai per la tua strada, senza paura. E’ una canzone brasiliana di Vinicius de Morae e Toquinho e Sergio Bardotti.
La paura c’è. Ci attraversa. E’ un tratto distintivo del nostro tempo. L’unico modo per non esserne sopraffatti è farci i conti ed affrontarla. E sortirne assieme.
Stefano Tassinari, Santino Scirè, Paola Villa, Andrea Luzi, Roberto Rossini, Matteo Bracciali. 

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