"Non si commette il male perchè si prega". Qualche ricostruzione e riflessione sul rapporto tra Chiese cristiane nel conflitto in Ucraina


Qualche domenica fa all’Angelus il Papa è intervenuto con ”Non si commette il male perché si prega. Se qualcuno commette un male contro il suo popolo, sarà colpevole per questo, ma non può avere commesso il male perché ha pregato. E allora si lasci pregare chi vuole pregare in quella che considera la sua Chiesa. Per favore, non sia abolita direttamente o indirettamente nessuna Chiesa cristiana. Le Chiese non si toccano!”.

L’intervento arriva dopo la decisione del Parlamento Ucraino di approvare il Disegno di legge 8371Sulla protezione dell’ordine costituzionale nell’ambito delle attività delle organizzazioni religiose". La legge (adottata ora in seconda lettura ed approvata con 265 voti a favore, 29 contrari e 4 astenuti) secondo quanto riportato dalle agenzie stampa prevede la creazione di una commissione “indipendente dal potere esecutivo” che avrà il compito di condurre “ricerche sull’esistenza di collegamenti e affiliazioni con Mosca o ricerche sulla diffusione dell’ideologia del ‘mondo russo’”. I risultati della ricerca saranno studiati dal “Servizio statale per la politica etnica e la libertà di coscienza” che emetterà un ordine in caso di violazioni. All’organizzazione religiosa vengono concessi due mesi, tenendo conto della procedura di ricorso amministrativo, per conformarsi ai requisiti richiesti e recidere i legami con la Russia. Se i legami dell’organizzazione con lo stato aggressore non sono stati recisi entro 60 giorni, il Servizio statale per la politica etnica e la libertà di coscienza si rivolgerà al tribunale.

A sostegno della normativa era intervenuto il Consiglio panucraino delle Chiese ed organizzazioni religiose (a cui però non aveva partecipato la Chiesa Ortodossa Russa in Ucraina) e la decisione era stata preparata con il viaggio dal patriarca ecumenico di Costantinopoli che ha dato il suo consenso ma ha anche invitato una sua commissione a monitorare e tentare il dialogo. 

La Chiesa greco-cattolica ha sottolineato il rischio di consegnare la palma del martirio alla chiesa ortodossa eventualmente proibita, ma si è espressa anch’essa a favore della norma. 

Nel frattempo, i casi di frizione tra Chiesa ortodossa non autocefala e governo nazionale Ucraino si sono moltiplicati. Sono una settantina i sacerdoti condotti in tribunali e condannati come collaborazionisti con la Russia. E’ ovviamente stato proibita l’assistenza pastorale ai militari ucraini ai Pope di Onufrio (per timore che questo comporti il rivelarne posizioni e piani) e l’altro aspetto cruciale riguarda le proprietà ed i passaggi forzati da una chiesa all’altra. 

Fino al XVII secolo la metropolia di Kiev (considerata culla storica della Chiesa russa) dipendeva dal patriarca di Costantinopoli. Successivamente è passata al Patriarcato di Mosca (eretto nel 1589). Nello stesso periodo (1596) le diocesi ortodosse ucraine del Granducato polacco-lituano hanno interrotto le relazioni con il patriarcato di Mosca e si sono riconosciute nella chiesa cattolica. Queste diocesi (che prima costituivano la Galizia, poi sono entrate a far parte della Polonia e successivamente sono state annesse all’URRS) di fatto hanno vissuto in clandestinità fino al 1985, con Gorbaciov. Oggi costituiscono la chiesa greco cattolica di rito bizantino, presente soprattutto nell’area occidentale dell’Ucraina. Nel 2005 la chiesa greco cattolica di rito bizantino ha trasferito la sua sede da Leopoli a Kiev, con disappunto della Chiesa ortodossa. 

Dopo che, con il dissolvimento dell’Unione Sovietica, l’Ucraina diventa uno Stato Autonomo, nel 1992, in Ucraina nasce la pressione per una propria chiesa ortodossa, in tutto autonoma da Mosca. 


Nel 2016 si svolge il Concilio panortodosso di Creta (l’incontro tra tutte le Chiese Ortodosse) che affronta, senza riuscire a risolverlo, il problema di quale Chiesa avesse il diritto di concedere ad un’altra l’autocefalia (cioè la piena indipendenza): il patriarca ecumenico di Costantinopoli? O la Chiesa madre? O l’insieme delle Chiese ortodosse? Per motivi diversi, quattro Chiese ortodosse (Mosca, Antiochia, Bulgaria e Georgia) disertano il Concilio di Creta ed il problema canonico della concessione dell’autocefalia rimane irrisolto con lo scisma della Chiesa Ucraina che resta aperto.

Nel 2018, il patriarca ecumenico Bartolomeo decide di intervenire e trova una strada per farlo, revoca il tomos patriarcale del 1686 che concedeva al patriarca di Mosca il privilegio di consacrare il metropolita di Kiev, che quindi torna sotto il riferimento di Costantinopoli. Le due delle 3 chiese ortodosse esistenti in quel momento in Ucraina (la Chiesa Ortodossa Ucraina Patriarcato di Kiev e la Chiesa Ortodossa Autocefala Ucraina) costituiscono la Chiesa Ortodossa d’Ucraina che riceve l’Autocefalia dalla Chiesa di Costantinopoli. Viene nominato patriarca Domunko Epifany. Questo ha come conseguenza, da parte di Kiril, patriarca di Mosca, la rottura del rapporto di comunione con Bartolomeo e con le chiese che successivamente riconoscono la Chiesa Ucraina (quindi con Chiesa Ortodossa Greca, Chiesa Ortodossa di Cipro, Chiesa Ortodossa di Alessandria). 

Il rapporto Stato/Chiesa è uno dei nodi della vicenda ma per comprenderne meglio i contorni è bene anche osservare la tipologia di rapporto Stato/Chiesa che si sta creando da tempo in Russia e che ha sviluppi anche recenti. 

Nell’aprile 2024 si riunisce in Russia il Concilio del popolo russo (organo nato su intuizione del Patriarca Ciril) che approva un documento che di fatto definisce i confini di “guerra santa contro l’occidente” l’aggressione della Russia all’Ucraina. Nel documento è scritto che “L’operazione militare speciale è una nuova tappa nella lotta di liberazione nazionale del popolo russo contro il regime criminale di Kiev e l’Occidente collettivo che lo sostiene, condotta dal 2014 nelle terre della Rus’ sudoccidentale. Da un punto di vista spirituale e morale, un’operazione militare speciale è una guerra santa, nella quale la Russia e il suo popolo, difendendo l’unico spazio spirituale della Santa Rus’, adempiono la missione di “trattenimento” (katechon), proteggendo il mondo dall’assalto del globalismo e dalla vittoria dell’Occidente, caduto nel satanismo. Dopo il completamento del distretto militare nordorientale, l’intero territorio della moderna Ucraina dovrebbe entrare nella zona di influenza esclusiva della Russia. La possibilità dell’esistenza in questo territorio di un regime politico russofobo ostile alla Russia e al suo popolo, nonché di un regime politico controllato da un centro esterno ostile alla Russia, deve essere completamente esclusa».

Nel documento si fa riferimento anche al “Mondo Russo’” che è un fenomeno spirituale, culturale e di civiltà con confini più ampi della attuale Federazione Russia per cui “La Russia dovrebbe ritornare alla dottrina della trinità del popolo russo secondo la quale il popolo russo è composto da grandi russi, piccoli russi e bielorussi che sono rami di un unico popolo e pertanto il concetto di popolo russo copre tutti gli slavi occidentali discendenti della Rus’ storica”. 

E’ praticamente impossibile rivendicare una separatezza tra Chiesa ortodossa e Stato Russo, oggi. Ma forse la situazione in Ucraina è un po’ differente. Il documento approvato dal Concilio della Chiesa Ortodossa di Kiev in cui si rivendica una autonomia da Mosca contiene una serie di punti essenziali che in parte possono essere interpretati dalle autorità istituzionali Ucraine come eccessivamente “filo russe” ma in parte, se non sono puramente strumentali, possono anche essere un seme minimo di sguardo per una riconciliazione futura. Nel documento sono riportati: 

La condanna della guerra;

L’invito ai negoziati fra Ucraina e Russia;

«Esprimiamo il nostro disaccordo con la posizione del patriarca Cirillo di Mosca e di tutta la Russia sulla guerra in Ucraina»;

La formale modifica degli statuti interni;

L’apprezzamento per la gestione degli eventi da parte della Chiesa;

La richiesta del rito del sacro crisma (proprio delle Chiese autocefale);

La delega ai vescovi di materie sinodali durante la legge marziale;

La richiesta di aprire parrocchie ucraine nei luoghi di residenza dei rifugiati all’estero (6 milioni);

Certo, sono anche presenti punti che non facilitano: 

Il desiderio di unità dell’ortodossia ucraina «Cosciente della sua responsabilità davanti a Dio, l’assemblea conciliare esprime il suo profondo dolore per la mancanza di unità dell’ortodossia ucraina. L’assemblea considera la presenza dello scisma come una ferita profonda e dolorosa sul corpo della Chiesa. 

Consideriamo disdicevole che le decisioni ultime del patriarca di Costantinopoli in Ucraina che hanno condotto alla creazione della Chiesa ortodossa d’Ucraina (“Chiesa ortodossa ucraina” è il titolo della Chiesa filo-russa) non abbiano fatto che accrescere  la confusione, suscitando scontri fisici. Ma anche in queste circostanze così critiche, l’assemblea conciliare non perde la speranza di rinnovare il dialogo. Perché questo avvenga si chiede di fermare il sequestro delle chiese e i trasferimenti forzati delle parrocchie, riconoscere che lo statuto della Chiesa filo-russa ha un grado di autonomia superiore a quello della Chiesa autocefala, avviare un confronto per il riconoscimento della canonicità dei gerarchi e dei preti della Chiesa autocefala;

operare per una comunicazione fraterna, per la fine della guerra e la riconciliazione coi nemici.

La situazione è estremamente complessa e passa anche la capacità dell’Ucraina di oggi di mettere in campo un rapporto Stato/Chiesa moderno e differente da quello Russo, con la reale accettazione della pluralità di Chiese e con una Chiesa ortodossa libera e non allineata. Ovviamente questo è estremamente difficile per uno Stato in guerra, ma, se riuscisse, questo sarebbe sicuramente un vantaggio ed un rafforzamento per l’Ucraina stessa e per il suo profilo di Stato europeo quale vuole essere. 

D’altra parte è sicuramente delicata la posizione del Papa che, se da un lato si trova a difendere il tema (trasversale) della libertà religiosa, nello specifico ha sicuramente anche il desiderio di proteggere la chiesa cattolica stessa in Russia e di non rovinare i rapporti buoni con il Patriarcato di Costantinopoli oltre che di non intrudere troppo in vicende del mondo ortodosso. 

Nell’ultimo numero di una rivista Dehoniana l’articolo su questi temi apre ad un filo di speranza intravedendo, nell’oggi, anche uno spazio di opportunità per la comunità cristiana nel suo insieme che riprende una proposta elaborata nel 2022: 


Si riapre una sorprendente possibilità, coltivata come un sogno da generazioni di credenti: quella di un unico patriarcato di Kiev capace non solo di unificare le comunità ortodosse, ma anche di comprendere le comunità greco-cattoliche.

L’unità del rito, della lingua e della storia permetterebbe una doppia e conviviale giurisdizione: gli ortodossi in comunione con Costantinopoli e i cattolici in comunione con Roma. Quello che è stato il centro dello scisma che sta frantumando le Chiese ortodosse e mettendo in difficoltà il dialogo ecumenico fra le Chiese cristiane, potrebbe diventare l’avvio di una sperimentazione sorprendente: una doppia obbedienza ecclesiale sul confine fra Oriente e Occidente”.  

Il cristianesimo, ferito da una insensata giustificazione della guerra, potrebbe inventare un gesto profetico di straordinario spessore per la futura concordia nel continente. La capacità visionaria di papa Francesco e l’ottimo rapporto suo con Bartolomeo di Costantinopoli sono necessari all’impresa. Le passioni attuali non lo hanno ancora messo a fuoco, ma la possibilità è tutta da percorrere.

Non è certo facile. E dal 2022 ad oggi le cose non sono certo migliorate. Però la pace va desiderata e sognata per poterla costruire. Questo forse può almeno far parte del sogno. 


Bibliografia e riferimenti: 


Sugli avvenimenti attuali: 

https://www.oikoumene.org/news/wcc-urges-caution-with-new-law-passed-by-ukrainian-rada - Consiglio Mondiale delle Chiese – agosto 2024

https://riforma.it/2024/08/26/cautela-con-la-nuova-norma-che-mette-al-bando-una-chiesa-in-ucraina/ Chiese evangeliche battiste – agosto 2024 

https://www.corriere.it/opinioni/24_agosto_26/no-alla-guerra-delle-chiese-778f58d1-ceec-4275-aab8-bdc147c95xlk.shtml Riccardi - agosto 2024 

https://www.settimananews.it/informazione-internazionale/ucraina-legge-contro-chiesa-non-autocefala/ Lorenzo Prezzi – agosto 2024 

https://www.settimananews.it/chiesa/ucraina-le-chiese-veleni-della-guerra/ Lorenzo Prezzi – agosto 2024 

https://www.settimananews.it/informazione-internazionale/ucraina-la-legge/ Lorenzo Prezzi – agosto 2024 


Ricostruzioni storiche ed approfondimenti utili:

https://www.limesonline.com/rivista/la-russia-dei-nuovi-conservatori-una-civilta-ortodossa-14616234/ Adriano Roccucci – Limes – 2008 

https://www.rivistailmulino.it/a/le-chiese-in-ucraina-e-la-sfida-della-pace - Adalberto Mainardi (già monaco di Bose per cui curava i rapporti con l’est)  2022

https://www.eastjournal.net/archives/126238 Matteo Zola - 2022 

https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/un-conflitto-che-coinvolge-anche-la-dimensione-religiosa/ David Nazar – 2022 

https://re-blog.it/2024/04/03/la-chiesa-ortodossa-russa-in-ucraina-e-guerra-santa/ Daniela Sala - Aprile 2024 (documento popolo russo) 

http://www.patriarchia.ru/db/print/6116189.html Documento del consiglio del popolo russo (da tradurre) aprile 2024 

https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-04/cec-consiglio-ecumenico-chiese-kirill-russia-ucraina-guerra.html Reazione del consiglio ecumenico a documento popolo russo 

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/chiese-cristiane-contro-kirill-nessuna-guerra-e-santa reazione chiese cristiane a documento popolo russo

https://pars-edu.it/visualizza-percorso-formativo/nojs/3749/1 Approfondita ricostruzione dello scisma ortodosso 2018 - PARS portale di formazione e informazione per il contrasto all’analfabetismo religioso della Fondazione per le scienze religiose di Bologna – Marianna Napolitano – 2023 

https://pars-edu.it/visualizza-percorso-formativo/nojs/3749/1 chiesa ortodossa russa - Simona Merlo 

https://pars-edu.it/visualizza-percorso-formativo/nojs/3749/4 il patriarcato di mosca e la chiesa ucraina – Marianna Napolitano – Come Nuovi tempi 

https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2018/10/12/news/si-procede-per-l-autonomia-alla-chiesa-ortodossa-ucraina-da-mosca-1.34052010/ La Stampa – Nikos Trsoitis – 2018 

https://bologna.cerkov.ru/2018/10/23/dichiarazione-del-santo-sinodo-della-chiesa-ortodossa-russa-in-relazione-allinvasione-del-patriarcato-di-costantinopoli-sul-territorio-canonico-della-chiesa-russa/ 

https://mospat.ru/it/news/50932/ Relazione presentata dal metropolita Hilarion di Volokolamsk al Seminario Teologico ortodosso di San Vladimir (New York) l'8 novembre 2014 in occasione dell’ottenimento del titolo honoris causa di Doctor of Divinity in cui sostiene che l’autocefalia può essere concessa solo dall’insieme delle chiese ortodosse. 

https://pars-edu.it/visualizza-percorso-formativo/nojs/3749/9 Il sinodo panortodosso 2016 – Farrugia – Civiltà cattolica 

https://pars-edu.it/visualizza-percorso-formativo/nojs/3749/10 Il patriarcato di costantinopoli e la nascita di chiese autocefale – Giovanni Sale – Civiltà cattolica – 2016 

https://riviste.unimi.it/index.php/statoechiese/article/view/11314 L’autocefalia della chiesa ortodossa ucraina, interpretazioni dottrinali e strutture ecclesiali a confronto - Vittorio Parlato - già professore ordinario di Diritto ecclesiastico nell’Università degli Studi di Urbino“Carlo Bo”, Dipartimento di Scienze giuridiche)

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/intervista-bartolomeo-patriarca-ecumenico-di-costantinopoli - Stefania Falasca 2021 

https://www.geopolitica.info/la-chiesa-di-kirill-e-la-guerra-santa/ Fausto Ragazzini – giugno 2024 

https://www.diakonos.be/la-guerra-santa-di-kirill-e-putin-nascita-e-storia-del-documento-che-la-proclama/ Sandro Magister – aprile 2024 

https://www.settimananews.it/chiesa/riconciliazione-ortodossa-ucraina-appello/ - Documento Cemes  Centro di studi ecumenici, missionligici ed ecologici Metropolita Papageorgiou Salonicco. 

https://www.settimananews.it/informazione-internazionale/russia-ucraina-onufrio-scomunica-cirillo/ 

https://www.settimananews.it/chiesa/pace-ucraina-europa/ Appello consiglio chiese europa per la pace 

https://www.settimananews.it/informazione-internazionale/russia-ucraina-la-guerra-ridisegna-le-chiese/ 


Ulteriori cose segnalate: 

Thomas Bremer, La Croce e il Cremlino. Breve storia della Chiesa ortodossa in Russia, Brescia, Queriniana, 2008

Giovanni Codevilla, Stato e Chiesa nella Federazione Russa. La nuova normative nella Russia postcomunista. R.C., La Casa di Matrona, 1998

Marcello Garzaniti, Il cristianaesimo in Russia da Vladimir a Pietro il Grande, Roma, Coletti, 1988.

Simona Merlo, All’ombra delle cupole d’oro. La chiesa di Kiev da Nicola II a Stalin (1905-1939), Milano: Guerini e Associati, 2005. 

Napolitano Marianna, Ruozzi Federico (a cura di), Le Chiese e la Guerra, Confronti, Com Nuovi Tempi, 2023. 


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