Abbracci



Negli ultimi due giorni ci siamo abbracciati tanto. Quando le emozioni sono più intense di quanto non sia ricco il vocabolario comune, vengono spontanei i gesti. Parlano di più, esprimono meglio. E forse é qualcosa da recuperare anche in altre situazioni. Ci ho pensato solo dopo che in effetti, quegli abbracci erano speciali anche perché in due anni di covid c'erano tanto mancati.
Gesti come offrire uno spritz nel primo momento di relax in piscina, dopo aver visto che la struttura ha bagnini posizionati ovunque ed i ragazzi sono sotto controllo. Vedere la faccia distesa e sentir dire: "life is good, sometimes". È diritto al superfluo che segna il sentirsi simili.
Gesti come lavare pentole, apparecchiare, sparecchiare, pelar patate, caricare l'ennesima lavastoviglie, mettere sul fuoco l'ennesima enorme caffettiera.
Gesti come quelli dei ragazzini che si affacciano in sala pranzo anzi tempo e ti porgono il cellulare con Google traslator con scritto "posso aiutare?".
Gesti come più di 6 ore in cucina in 12, a fare a mano più di 700 grossi ravioli ripieni. Ed il borsc, e il kompot per 120 persone.
Accordarsi su quale é la ricetta da scegliere (tra tutte le diverse versioni regionali), quali le quantità da prendere, quali i prodotti da scegliere (quando mancano gli originali).
"Come avete fatto?" Le chiedo? "A me sembrava un'operazione un'impresa impossibile".
"Non lo so" risponde lei ridendo "volevamo fare qualcosa di bello per voi, ci abbiamo messo tutto il nostro impegno ed é venuto, non so come". "Ma non dirlo troppo in giro, non l'ho mai fatto prima e sono sicura che non saprei rifarlo!".

Diakuiemo


Treno.
Stanchezza.
Sonno.
Un pensiero fisso a chi sta attraversando l'Europa in pullman.
Staranno cantando o dormendo o sfogliando le foto?
Saranno bastati i panini?
Anche stavolta, ci vorrà tempo per lasciar sedimentare e per trovare le parole per raccontare.
Intanto: Ha avuto senso.
"Nessuno può attraversare una tragedia senza avere la sensazione di stare a cuore a qualcuno".
"Prendi in mano la tua vita e fanne un capolavoro"
"A volte le cose, a Dio, basta chiederle".
"Un piccolo pezzetto di pace".
"Adesso anche il Dio dell'Italia mi protegge".
Persone con persone.
1...2...3...."Grazie mille"
Diakuiemo. Diakuiemo. Diakuiemo.

Cinema in piazza a Curiglia



Cinema in piazza a Curiglia.
112 abitanti. 50 persone presenti. Tutte le generazioni.
Il saluto del sindaco Nora Sahane. Della presidente del circolo Acli San Vittore, Elisa Ossola. Di Roberto Andervill animatore di comunità.
Un momento per trovarsi assieme. Ha senso. E al buio non si vede ma la location della piazza con le case di sassi dietro é bellissima.
E mi è pure piaciuto il film. The greatest shoman.

Fidati del lupo


La cosa più bella sono le facce dei bambini, i loro percorsi, le loro dinamiche e le relazioni tra loro e con noi. Ed i ragazzi giovani che si mettono a servizio. In tappe diverse, ma in loro vedi le potenzialità di ciò che é in crescita e trasformazione. E senti il bello del partecipare ad offrire stimoli ed opportunità al loro percorso.
Per il resto, la prima vdb a 52 anni é un tornado che travolge da tanti punti di vista e su lanci, linguaggi, automatismi, racconti, gioconi...é più ciò che osservi ed impari di ciò che fai efficacemente in prima persona.
Sono mille le piste di riflessione sul metodo che si aprono. Anche ad intreccio con altre riflessioni di metodo emerse altrove.
Ci sarà tempo per meditare, sedimentare, lasciar evaporare, vedere ciò che ne viene. Intanto, é stata una cosa faticosa che ha avuto molto senso vivere.
(NB E poi...L'importante é...mai lasciare aperto il vaso di Pandora! 🤣)

I circoli di lavoratori: cellula base del movimento aclista dalle origini

I circoli esistono da quando esistono le Acli. Nella Acli della nascita, il circolo di lavoratori è la “cellula base” del movimento. I nucle...