Troppe Acli


di Maurizio Pierdomenico
Parlare di troppe Acli mi sono accorto, può generare perplessità. Chiariamoci.
Non intendo troppa presenza delle Acli, anzi, ma troppe articolazioni del sistema che rischiano, se già non lo fanno, di generare duplicati sia di attività/servizi sia di ruoli che di impegni che di soldi.
Alcuni esempi concreti: Acli donne e Acli giovani, perché? Perché le donne ed i giovani devono avere una ulteriore struttura con organi associativi e, (ricordo) presidenze, consigli, riunioni…?
Non possono semplicemente portare la loro voce nelle Acli ? Oppure abbiamo così paura o così poca voglia di ascoltarli che facciamo in modo che stiano in un spazio isolato? E’ chiaro che è una provocazione. Ma non solo.
Altro esempio, anche se non è direttamente Acli  ma si muove al nostro interno, la Lega Consumatori. Sono cittadini che arrivano, magari passando attraverso il Patronato o il CAF,  poi da lì vengono indirizzati alla Lega. Dove viene proposta una nuova tessera, incontrano nuovi operatori… E poi la Lega deve organizzare i propri organi direttivi e così via. Non basterebbe, ad esempio, uno sportello consumatori legato al Patronato?
Uno dei principali problemi dell’associazione è la presenza di troppi organi associativi. Nel mio specifico mi trovo a dover occupare cariche che poi non riesco a seguire come vorrei, solo perchè non si trovano persone che lo facciano. E solo perchè se non si tiene in piedi un organo direttivo poi si scompare…
E poi ognuno deve avere il proprio conto corrente bancario. E mi trovo costretto a tenere aperti più conti per movimenti che magari non superano i 150 euro l’anno, spendendo solo per tenuta del conto 130 Euro. E quindi poi così si va anche in rosso…
Mi chiedo da tempo. A che serve tutto ciò?
Troppi impegni, troppi incarichi formali, alla fine distolgono le energie dall’essere e fare le Acli. Ovvero dal tessere rapporti sociali e di sostegno a chi ha bisogno. Comporta il distacco dal famoso e fin troppo spesso citato “territorio”.
Azzardo, ma… è un po’ come la Chiesa che se si fa prendere da troppi orpelli perde di vista i deboli e quelli che le stanno attorno.
E poi, chiedo scusa se sono lungo, da tempo avverto anche un crescere di atteggiamenti autoreferenziali, di piccolo potere, cose che nulla hanno a che vedere con la missione delle Acli e con il messaggio cristiano in esso contenuto.
Infine, ci vogliamo fare una domanda? Come si sostengono le Acli? Solo con le tessere non si va lontano. Ma allora, realmente, quale è la proposta? 
Nei fatti oggi i servizi sono la risposta al bisogno economico delle Acli. Ma poi a volte vivono un distacco e una contrapposizione forte rispetto all’aspetto associativo. Sono in un mondo tutto loro e vivono l’associazione (e il relativo sostegno economico) solo come un obbligo e non come una partecipazione. E in tempo di crisi non sarà meglio.

I circoli di lavoratori: cellula base del movimento aclista dalle origini

I circoli esistono da quando esistono le Acli. Nella Acli della nascita, il circolo di lavoratori è la “cellula base” del movimento. I nucle...