Roma: una città enorme con almeno due città al suo interno...

 

Roma è un caso di studio privilegiato. Se da un lato ripropone le stesse dinamiche di trasformazione che sono caratteristiche di questo periodo di sviluppo economico, sociale e del periodo di globalizzazione che viviamo. Ma ha anche caratteristiche che la rendono speciale e che fanno si che alcuni elementi a Roma siano più marcate ed estreme.

 

Roma è città molto estesa territorialmente. Il Comune di Roma è grande quanto i primi 9 Comuni più grandi d’Italia (Milano, Torino, Bologna, Napoli… messi insieme). E’ una dimensione che ci portiamo dietro da una unità amministrativa di epoca pontificia. Territorio agricolo malarico, povero, ad indice di produttività bassissimo, un’area estesa senza barriere fisiche su cui ci sono le diverse ondate di costruzione e urbanizzazione a partire dal momento in cui Roma diventa capitale d’ Italia. 

 

Una polarità tra centro ricco e periferia bassa densità è da sempre. Ci sono sempre state una Roma ricca, centrale, densamente costruita e popolata dai ceti medi, alti e benestanti. Ed una città periferica, costruita con mezzi di fortuna e popolata da poveri e poverissimi. Subito dopo proclamazione di Roma Capitale si sono spostati verso Roma in cerca di opportunità e si insediarono nelle campagne in alloggi di fortuna. La città continua a crescere a bassa densità. Il confine del grande raccordo anulare è ormai superato. Nella zona est è superato anche il confine comunale. 

 

Roma ancora oggi è il comune agricolo più grande d’Europa. E’ una forma urbana poco ottimale, molto difficile da gestire dal punto di vista dei servizi. Una città urbano non urbano ha anche una dimensione di rete stradale spropositato. L’urbanizzazione puntiforme è difficile da gestire. Chi si sta insediando nella campagna intorno a Roma non sono più gli immigrati ma è spostamento della popolazione dal centro di Roma verso le aree più periferiche. Le dinamiche sono cambiate ma resta la grande differenza in tutti gli indicatori socio-economici tra centro e periferia a Roma. 

 

Fuori raccordo: Netta evidenziazione dei cambiamenti della città negli ultimi 20 anni. La densità resta più elevata nei quartieri dentro il rapporto (le vecchie periferie). Fuori dal raccordo le densità sono più basse con due eccezioni (6 municipio con Torre Angela e Tor Bellamonaca e a ovest Ostia perché è un centro urbano a sé stante). Dentro il raccordo le zone hanno perso residenti. Fuori dal raccordo hanno guadagnato residenti. Ostia anche in questo caso è eccezione.  


Nel complesso la popolazione romana è restata stabile. 1.800.000 abitanti. 


Lo spostamento fuori raccordo delle persone ha prodotto servizi che sono restati in zone senza abitanti e persone che vivono in luoghi senza servizi. Lo spostamento dei servizi è un costo ed un impegno per la città. 


L’indice di sviluppo umano

E’ un lavoro tipico dello studio delle economie di sviluppo. Che ora abbiamo portato su Roma. Qui non c’è il dettaglio territoriale usuale. Ci sono i municipi e non le zone urbanistiche. 

 

L’indice di sviluppo umano è stato prodotto dal’UNDP nel 1990, composito di 3 dimensioni dello sviluppo. E’ il risultato del dibattito teorico anni 70 ed 80. 


La sintesi è:

-       Accesso alle risorse

-       La conoscenza

-       La vita lunga e sana


Che sono colti con 3 indicatori:

-       Il reddito pro-capite

-       Gli anni di istruzione 

-       E i tassi di mortalità. 

 

Viene usato per misurare la differenza tra paesi molto ricchi e paesi molto poveri. Nei paesi ricchi ha un valore superiore allo 0,8, i paesi molto poveri ha valore sotto lo 0,5. Chiaramente qui sono usati valori diversi con soglie diverse perché le dimensioni vengono colte con indicatori diversi (rif. Sen). 


A Roma ci sono 2-3 municipi che sono attorno allo 0,8, simile alla Norvegia e ci sono municipi con indici molto bassi, 0,35, simile all'Africa povera. Nella nostra città ci sono almeno 2 città. 

 

Istruzione: 


Il 42% della popolazione residente a Parioli ha la laurea.

Il 5% della popolazione residente a Tor Cervara ha la laurea.


C’è un rapporto di 1 a 8 tra la zone urbanistica con meno laureati e la zona urbanistica con più laureati. E Tor Cervara non è nemmeno così periferico. E’ dentro il raccordo. 


A Roma il rapporto tra reddito di una zona e reddito di un’altra è 1 a 3.

La differenza di istruzione è maggiore della differenza di reddito. 

La vera emergenza è in termini di opportunità. A Roma nascere in un quartiere o in un altro significa avere più o meno opportunità.


Santa Maria di Galera (vero che sono pochi abitanti) il 30% ha al massimo la licenza elementare. Cosa vuole dire in una società complessa come oggi? 



Da Le giornate di MappaRoma 9.11.2020 www.mapparoma.info 


  

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