MappaRoma: un metodo per indagare le disuguaglianze della città


 



Mapparoma

Dal 2016 esiste Mapparoma.info che cerca di indagare le disuguaglianza della città. 

Salvatore Manni, Keti Lelo, Federico Tommaso. 

 

Alla vigilia delle elezioni comunali del 2016 ci sentivamo raccontare una città distante da come la sentivamo come studiosi e come cittadini. Oggi siamo nuovamente alle elezioni di un sindaco. Siamo entrati in contatto con diverse forze politiche e amministratori ed eletti. Il senso del nostro progetto di ricerca resta valido. E siamo a 150 anni di Roma Capitale. E’ una ricorrenza importante per la città. 

 

IL METODO

 

Come potevamo dare una mano?

Il nostro modo di dare una mano è stato fare un blog per fare in modo che i nostri lavori per addetti ai lavori(presentati a colleghi, in conferenze scientifiche, in lingua inglese) fosse fruibile anche da chi la città la vive. Abbiamo pensato che la rete potesse essere un modo per veicolare i nostri lavori. 

 

La scelta grafica. Le mappe.

Ci è parso un modo per arrivare a tutti e per comunicare in modo semplice ed immediato. Accanto alle mappe doveva esserci un linguaggio semplice (leggibile in 2 minuti massimo) ma al tempo stesso rigoroso. Perché siamo tre ricercatori e non poteva non rispettare il nostro percorso di ricerca e di lavoro. 

 

La scelta di mettere a disposizione i dati che utilizziamo.  

Da un lato come ricercatori siamo abituati a condividere tra pari i dati, perché chiunque deve poter verificare che ciò che diciamo è supportato da dati ufficiali. I dati che usiamo non li produciamo noi, ma li prendiamo dalle istituzioni e usiamo tutti i dati disponibili. Dall’altro l’abbiamo immaginato come un servizio. Poter usare questi dati per conoscere. Le associazioni, le scuole, i decisori politici… potevano usarli. 

 

La scelta del dettaglio territoriale che studiamo

Noi non studiamo Roma come comune unico. Noi studiamo le 150 zone urbanistiche. Sono una unità territoriale prodotta dall’Istat negli anni 70. All’interno del raccordo anulare più o meno rappresentano i quartieri. Invece fuori dal raccordo sono un po’ più ampie e la corrispondenza viene un po’ meno. Da un lato la scelta del rigore scientifico. Dall’altro l’idea di parlare del quartiere. E’ un modo per avvicinare al dato. Tutti ci sentiamo romani ma se raccontiamo ll quartiere i numeri assumono quasi una forma fisica, un racconto.

 


 

 Da "Le giornate di MappaRoma" 9.11.2020 www.mapparoma.info 

 

 

 

 

 

 

 

 


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