Per quante cose terribili stiate vivendo, queste non dureranno per sempre e non avranno il potere di determinare la storia


Don Alberto Vitali prosegue con le Acli di Milano ogni giovedì di avvento (in Diocesi Ambrosiana l'avvento è iniziato il 15 novembre 2020) dalle 18.00 su Zoom. Al termine della lectio ci si divide in piccoli gruppi (online) per condividere brevemente le risonanze che la Parola ha prodotto in ciascuno. Per partecipare basta connettersi a:  https://us02web.zoom.us/j/9416448267... ID riunione: 941 644 8267 Passcode: 1


Giovedì 19.11.2020 - Vangelo secondo Marco 13, 1-27 


L’Avvento. Cosa è l’avvento? Quale è il suo significato? (...) è un tempo liturgico in preparazione al Natale, che ci invita a fare memoria dell’incarnazione di Gesù, ma al tempo stesso è un tempo metaforico, che ci aiuta a comprendere come tutta la nostra vita è un grande avvento in attesa del ritorno di Gesù, in attesa dell’incontro definitivo con Gesù. Che, se per l’umanità sarà alla fine dei tempi, per ciascuno di noi sarà al momento della nostra morte, che non sarà la fine di tutto.

 

Noi facciamo memoria e ci alleniamo liturgicamente a fare memoria non perché siamo nostalgici, non perché ci importa della memoria fine e a se stessa, ma perché siamo proiettati verso il futuro. Questo dice molto del modo di vivere la storia e del modo di affrontare gli accidenti che ci capitano dentro la storia. La concezione della storia per il cristiano non è ciclica, non è un eterno ritorno del tempo su se stesso, ma è una proiezione in avanti. La storia per i cristiani ha una meta, una proiezione. La meta dà senso a ciò che accade. L’eterno ritorno rischia di generare la disperazione del non senso.

 

(...) Quando Gesù dice che alla fine del mondo si oscurerà il sole e cadranno le stelle sta dicendo: è vero che nella storia i potenti sono violenti e ne fanno di tutti i colori, ma la violenza non è eterna, ha una fine. Quello che Gesù vuole in questo modo non è metterci paura di catastrofi sempre peggiori ma dirci: guarda che per quante cose terribili state vivendo, queste non dureranno per sempre e non avranno il potere di determinare la storia. La storia non va verso la catastrofe. La storia va verso un punto di arrivo di salvezza. Questo punto di arrivo dà senso a tutto quello che avviene dentro la storia. Naturalmente va fatto un discernimento di ciò che succede. Ma questo punto di arrivo dà senso e dà la forza e il coraggio di resistere. 

 

Gesù ci dice di stare molto attenti a non farci travolgere da quello che succede, anche solo dal punto di vista psicologico e spirituale. Qui siamo nella logica dell’ultima richiesta del padre nostro(...) “non abbandonarci alla tentazione”(...): non lasciare che cadiamo in tentazione. 

 

Quando dice tentazione qui non sta parlando di tutte le tentazioni, della lista infinita di tentazioni con cui ci hanno educato. Sta parlando della Tentazione, con la t maiuscola, della tentazione di restare talmente schiacciati e scandalizzati dalle prove della vita, da arrivare al punto di pensare che Dio non esiste o da pensare che Dio ci ha abbandonato ed è cattivo. La Tentazione di corrompere in noi l’immagine di Dio come padre, come papà, come “paparino”. 

 

(...) La prima parola del Padre nostro non è padre, è un vezzeggiativo, un nome affettuoso. La Tentazione è quella di arrivare a non credere più che Dio sia quel “paparino”, di arrivare a pensare che Dio sia qualcosa di diverso. In questa logica dice: tenete duro, vigilate. 

 

(...) Quando Gesù ci dice di vigilare, ci dice questo. Non ci dice di stare attenti a non fare mezzo errore perché se l’errore lo facciamo nel momento sbagliato poi magari Gesù arriva proprio in quel momento, ci becca in castagna e ce la fa pagare per l’eternità. (...) Non è “Vigilate perché se non siete più che a posto con i conti andate all’inferno!”. E’ “Vigilate con speranza, con amore, senza farvi prendere dall’angoscia, nonostante tutto. Perché Dio c’è ed io arrivo. E  sarà amore, sarà festa!”. Questo è il senso dell’avvento. Questo è il senso di tutta la nostra vita: un grande vigilare speranzoso in vista dell’incontro con il Signore Gesù.




 

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