La frande forza delle Acli - Michele Giacomantonio

La grande forza delle Acli è sempre stata quella di vivere la propria missione sociale sentendosi profondamente radicate nella fede in Gesù Cristo ma anche fortemente convinte del valore della laicità che permette loro di lavorare con tutti gli uomini di buona volontà cercando ciò che unisce.

La società per le ACLI è infatti non è mai un campo di battaglia in cui schierarsi con l’obbiettivo di imporre agli altri le nostre posizioni, ma piuttosto una palestra di confronto e di dialogo dove ognuno porta i propri valori e le proprie idee ma accetta di verificarle con i valori e le idee degli altri ed eventualmente di correggerle, cambiarle, approfondirle.
Questo significa laicità, che non è mai accondiscendenza ad un relativismo di valori ma consapevolezza che ogni valore, anche quelli cosiddetti “non negoziabili”, quando si traducono nella realtà devono assumere una forma. Ed un conto sono i valori ed un altro la forma che essi assumono. E le forme sono sempre emendabili e perfezionabili".

L'economia civile per difendere la democrazia e per produrre felicità - Stefano Zamagni


Sono veramente contento di essere con voi in questa occasione, per cui ho colto con piacere l’invito. Abbiamo già ascoltato la sintesi di ieri (io ieri non c’ero). Il mio scopo è dare risposta alla seguente domanda: Se guardiamo al futuro, quali sono le novità emergenti rispetto alle quali è necessario prendere una qualche posizione?

Un chiarimento: l’economia sociale di mercato è una espressione coniata da Muller, poi Eucken, poi Ropke. Economia sociale di mercato è un modello di economia che si iscrive nel paradigma della economia politica, alternativo al modello di liberalismo come interpretato in Inghilterra. Ma non va confusa con l’economia sociale, che è altra cosa. 

Economia sociale di mercato è una espressione che ha un marchio, non si può usare indifferentemente, non è sulla linea dell’ economia civile. Nell’economia sociale di mercato non esiste il principio di sussidiarietà, non esiste il modello bipolare, né il terzo settore. C’è una letteratura sul tema, ma persino gli stessi tedeschi oggi l’hanno abbandonata. Il che non vuol dire che non abbia giocato un ruolo positivo, soprattutto per la Germania, ma oggi ha terminato il suo corso.

De Gasperi, che era trentino, che era stato a Vienna, che conosceva la letteratura, non ha mai voluto applicare quel modello al caso italiano e l’ha detto chiaramente. E’ interessante che uno della sua statura abbia avuto questa posizione, perché era un modello adeguato alla cultura tedesca, una cultura legata al deontologismo kantiano. De Gasperi lo sapeva, non si possono fare pasticci, non si può trapiantare un modello, così come è, in un contesto diverso. Non si può applicare un modello basato sul deontologismo kantiano in un contesto che non si riconosce nella filosofia del kantismo. 

Seguo un criterio di storia recente: 1944, Karl Polanyj La grande trasformazione, opera che non si finisce mai di rileggere, introduce il doppio movimento. A seguito degli eventi caratterizzati da prima e seconda rivoluzione industriale si è formato un duplice movimento: libertà e giustizia sociale. Il movimento della libertà, che trova applicazione a livello partitico nelle due forme che siamo abituati a vedere come destra/sinistra. La destra pone la libertà al di sopra di ogni altro valore, la sinistra pone al centro di tutto la giustizia sociale. Questo duplice movimento è in grado di spiegare l’evoluzione della politica del nostro così come di altri paesi. 

Oggi qualcuno mi ha detto: gli anni passano e noi miglioriamo...


Oggi qualcuno mi ha detto:
"gli anni passano e noi miglioriamo".
"Sai che credo sia vero?" Ho risposto.
"Oggi siamo meglio di ciò che eravamo ieri.
E domani saremo meglio di ciò che già siamo oggi".
Ho avuto 54 anni pieni, di cui sono estremamente grata.
Ma non ho nostalgia dei tempi andati.
Invecchiare può voler dire non smettere di continuare a imparare e crescere.
Grazie a tutti degli auguri.
Poi li riguardo con calma.
Intanto mi sono regalata una giornata.
(Compreso giro per Roma inseguendo le tracce della mostra diffusa di Botero con figlio 2).
W la vita e tutto ciò che contiene!

Riconoscere, intepretare, decidere


Riconoscere, interpretare, decidere.
Riconoscere, riconoscimento come bisogno primario, nostro ed altrui (altro che Maslow).
Interpretare testi, pensieri ed idee e storie, anche con il corpo, nello spazio (anche pubblico) che si crea.
Decidere, che é diverso da scegliere.
Trasformare e trasformarsi.
Competenze e linguaggi.
C'è una relazione tra felicità e generativitá.
E tra felicità e partecipazione.
Se lungo la strada incontri un viandante, non chiedere da dove viene, chiedi dove sta andando. Se avete la stessa direzione, condividete un pezzo di strada.
Molto molto molto molto in sintesi, potremmo dire che il succo di questo CTS di Next è stato questo.
(Con la generosa partecipazione di Stefano Zamagni).

le tre porte - Rieti


Le tre porte. Rieti.
Seminario estivo annuale del
Comitato Tecnico Scientifico e
Comitato Direttivo
di Next.
Dal 2011 abbiamo iniziato a ragionare con i piccoli produttori locali, per lo sviluppo di un territorio che ha 120 prodotti tipici.
Creato filiera con 70 produttori restava il tema del benessere complessivo. Abbiamo pensato ad un luogo fisico che fosse casa della comunità e che fosse disposizione delle iniziative locali. Un luogo che avesse sostenibilità economica ma che fosse aperto anche alla gratuità.
Abbiamo trovato questo luogo, che è ex fabbrica di candele, in centro storico.
Adesso con ConfCooperative abbiamo anche percorso per valutazione e valorizzazione impatto sociale usando Next Index.
Qui abbiamo fatto festival regionale con Next Nuova Economia per Tutti.
In piccoli territori è essenziale agire collegando radicamento locale e partner nazionali, che portino competenze e autorevolezze ma anche che aiutino ad affiancare le amministrazioni locali per capire come le cose sono fattibili.
Se ce l'avremo fatta ce lo diremo tra qualche anno.
Ma intanto ci proviamo.

L'Italia è soprattutto provincia

É un periodo che mi capita di girare abbastanza per l'Italia, andando molto anche in paesi, borghi. Anche con treni non veloci, pullman e tratti in auto.
Sembra che lo standard sia la grande città, mentre in realtà l'Italia è soprattutto provincia.
Forse avere chiaro questo ci aiuterebbe a costruire un pensiero più adeguato. Alle aree interne, ma pure a tutto ciò che non é area interna ma non é grande città.

Da leggere l'intervento di apertura di Elena Granata

Da leggere l'intervento di apertura di Elena Granata.
Guardare quel che c'è (e non solo quel che manca).
E' una questione di sguardo.
I luoghi.
Il bisogno di riconoscimento.
L'immensa provincia italiana che vive fuori dai radar.
Partecipare che non è solo prendere parte ma portare un contributo.
Partecipare anche dei benefici.
Ciascuno cresce solo se sognato (Danilo Dolci).
Da vicino nessuno è normale (Franco Basaglia)
L'importanza di saper coinvolgere, chiamare in causa, attivare, dare inizio...
L'agire pensante (che è un po' parente del nostro vecchio fare pensato e del noi riflessivo attorno alle comunità di pensiero e di pratiche)
La natura espressiva e quella strumentale, della partecipazione.
La filiera corta tra fare e pensare, tra azione e politica.
Adriano Olivetti.
Maria Montessori (ecco, si, un pensiero di donna, portato da una donna).
...e tanto altro. Compreso la domanda delle domande, per me, in questo periodo: più la partecipazione è ricca, più emerge la nostra incapacità di fare sintesi condivisa.

La città della democrazia

La città della democrazia.
I quartieri dove abbracciare, costruire, sognare, pensare, crescere.
Le piazze al cuore della democrazia.
(Sono i titoli dell'impianto di installazioni e spazi.
E dicono di un'idea di democrazia che si cala nella realtà).
Intanto soffia un vento piacevole, che sa di vita, ma che mette in po' in difficoltà tanti pannelli e cartelloni. Il bello dello sperimentare, in concreto, cosa vuol dire stare fuori, esposti, alla piazza.

Buone pratiche di comunità energetiche




Davide Mambriani – Università Cattolica
Buona pratica: Corso per la gestione delle #comunitàenergetiche all'interno della scuola in managment agro alimentare.
Mi sono domandato perché sono stato associato a gruppi che si occupano di lotta alla mafia. Poi ho pensato... la gestione della energia in Italia… forse c’entra...
In fondo la Cer cosa è? E’ un luogo fisico e virtuale in cui persone producono energia, la consumano, la scambiano.
Chi la compone? Possono essere privati cittadini, imprenditori, negiozianti, rsa, università… c’è complessità enorme di componenti, con interessi divergenti gli uni dagli altri.
Che competenze servono per fare la CER?
tantissime competenze diverse. Regolametnari, economiche, di rapporto privato/pubblico, di logistica, di energia, di community manager...
Abbiamo ambizione di costruire un manager con tutte queste competenze? E’ impossibile. Abbiamo immaginato di costruire un manager che non ha tutte queste competenze ma che è capace di confrontarsi con tutte queste specializzazioni, di farle interagire e farle muovere come un corpo unico...
Abbiamo pensato di offrire la formazione costruendola per professionisti che già stanno operando in questo mondo. Per vari motivi: per l'emergenza ed urgenza di agire in questo campo ora, perchè per offrire una formazione ai giovani definitiva devo prospettare una carriera professionale che oggi non esiste ancora.
Abbiamo ambizione di riportare al centro della gestione del mondo i territori, rivalorizzandoli. Quindi investiamo sulle CER non solo perchè è un tema caldo, ma con l'ambizione di rilanciare i territori.
In prospettiva vediamo la possibilità di una progressione, per diventare energy manager a tutto tondo. Per gestione della energia dei territori. E guardando anche al futuro di communty manager (professionisti in grado di gestire welfare e altro, riportando al centro la valorizzazione del territorio, non come macchina da mungere e da cui estrarre, ma come luogo in cui reinvestire).
Noi abbiamo sede a Cremona, la Diocesi di Cremona nella creazione delle CER è probabilmente una delle più attive d’Italia.
Un comitato nato in sede della Diocesi ha collaborato con noi fin dall’inizio. Questo gruppo di persone, che hanno operato in professioni differenti, adesso pensionati, hanno iniziato a percorrere il percorso per avviare una comunità energetica.
Noi abbiamo tradotto tutti i loro passaggi, difficoltà, in una progettazione formativa in diretta.
Ad esempio, il rapporto pubblico/privato è complesso. E ci sono tanti tipi di privato e tanti tipi di pubblico. In alcuni casi queste persone si sono adoprate per trovare la strada per arrivare al risultato e affiancando i funzionari dei piccoli comuni.
La formazione oggi è di 105 ore (che diventeranno 130).
In 6 mesi.
Dove molti dei partecipanti al gruppo della diocesi sono anche docenti.
Abbiamo denominato questa collaborazione con palestra per la democrazia, a partire dal basso e dalla gestione dell’energia.
A Cremona con la diocesi sono nate 5 comunità energetiche.
Intanto, appena fuori, lo stand delle comunità energetiche della diocesi di Treviso.

Metodo sinodale applicato ai seminari

#metodosinodale applicato ai seminari
4 buone pratiche. Anche abbastanza diverse tra loro.
Primo giro: racconto della propria buona pratica (5 minuti).
Secondo giro: Esperienze di collaborazione con altri (5 minuti)
Terzo giro: Proposte per modificare l’assetto normativo e di policy, rispetto a ciò di cui ci si occupa. (5 minuti).
Una ventina di minuti almeno per domande e scambio con i presenti.
Un moderatore (che tiene i tempi e introduce e connette brevissimamente e stila una relazione da mettere a disposizione del comitato organizzatore, quasi in diretta).
Un intervento (5 minuti) del comitato promotore che spiega l’impianto complessivo della partecipazione nelle settimane sociali e il metodo del laboratorio.
Interessante vedere il metodo sinodale tradotto anche rispetto ai seminari (c'è chi riesce più facilmente a starci dentro e chi fatica un po', ma si vede lo sforzo di senso).

Buone pratiche di partecipazione

#buonepratiche di partecipazione
Messa a frutto della sospensione dell'obbligo scolastico.
Accogliere ragazzi che vengono sospesi, per aver commesso delle infrazioni. Se stanno a casa diventa un premio. Se vanno a scuola le scuole faticano a gestirli.
Li accolgono per i giorni di sospensione con attività di reinserimento sociale e con capacità educativa di gestione di quel tempo.
Laudato qui. Casa comune. Torino:
Tra le attività di reinserimento, la raccolta delle eccedenze ai mercati generali, assieme ad un'altra rete di associazioni.
Centro Padre Nostro. Palermo.
Tra le attività di reinserimento, il dopo scuola con bambini o l'attività di sistemazione e pulizia attorno al doposcuola con bambini. Con attenzione degli operatori ma la messa in relazione con altri è un attivatore di risorse preziosa e permette di far emergere risorse inaspettate.
Come si entra in rapporto con le scuole?
A volte in modo diretto, perché hanno bisogno e ti chiamano.
A volte partecipando ai tavoli in cui sono presenti scuole, osservatorio dispersione scolastica, gli enti di terzo settore, il servizio sociale territoriali, le Asl...

La tua politica


Non va più bene dire "in parrocchia non si parla di politica perché la politica é divisiva" perché questo nutre l'anti politica.
Ma non va bene nemmeno pensare al partito unico dei cattolici come dogma di fede. Perché, come già Sturzo aveva presente, il cattolicesimo é per definizione universale, i partiti sono, per definizione, una parte.
La proposta: condizioni minime di democraticità, trasparenza, gestione economica per i partiti, ma anche di recupero di necessità di elaborazione di idee e impegno di formazione, in cambio di benefici.
La proposta: costituzione (dove richiesto da un certo numero di cittadini) di assemblee civiche per discutere e deliberare su questioni di carattere pubblico. Non si sostituiscono alle istituzioni. Si affiancano e danno maggiore consistenza alle forme di pressione civica.
Il buon proposito, per tutti quelli che condividono: organizzare raccolta di firme e momenti per discuterne. Obiettivo 50.000 firme ed inserire il tema nel dibattito politico.
E domani:
Raccolta firme agli stand Acli qui a Trieste.
Per ragionare tra politici cattolici e di cattolici in politica ci troviamo alle 18.00 per presentare il testo "Sfidare il realismo" curato da Claudio Sardo e con contributi di tantissime persone.

Se non ha ciò di cui hai bisogno cambia

"Se non ha ciò di cui hai bisogno cambia. Partner. Negozio. Banca". Va bene che i rapporti non siano tutti eterni. Però che il cam...