Però, se vogliamo andare oltre il lato emotivo e "l'uso strumentale" delle storie (e disgrazie) altrui, serve colmare un po' la distanza tra tutte le disabilitá che incontriamo nel quotidiano e che continuiamo ad escludere, non vedere, compatire...ed i campioni che ammiriamo in tv.
Altrimenti le paraolimpiadi diventano solo il culto di chi riesce ad essere vincente.