Io sono qui rappresentando la santa sede, ma la guerra è ormai così diffusa e feroce che non è più questione solo di cosa può fare la Santa Sede. Bisogna lavorare tutti insieme.
Per noi è importante fare la nostra parte spirituale e morale. Ma quella non basta. Dobbiamo essere uniti, tutti.
in Europa abbiamo guerre così, significa che la politica internazionale non è in grado di risolverla. Questo ci interroga. Ci dobbiamo chiedere: cosa possiamo fare noi? Non è detto che troveremo una risposta. Ma è detto che dobbiamo cercarla. E che dobbiamo cercarla insieme.
La vostra presenza fisica qui è importante.
Perché non è solo una presenza fisica. È una presenza emotiva. Essere qui permette di sentire una atmosfera.
Prima ho chiesto a qualcuno: "com'è andata la notte?" Mi ha risposto "Stavo dormendo, ma in testa c'era l'impressione che arrivassero droni o missili". Vivere questa atmosfera non è come vivere qui ma è importante. Vivere questa atmosfera significa anche percepire un po' cosa è la guerra. Percepire anche con l'emozione. Questo ci fa porre le domande in modo diverso. Questo ci fa avere una empatia ancora più radicata verso chi soffre.
Voi non dovete pensare che qualcuno possa sentire la guerra meglio di voi. Non dovete pensare che l'emozione non conta e che qualcuno capisce di più. I politici spesso non hanno né tempo né possibilità di riflettere. I politici non capiscono la guerra più del popolo.
Io ripongo molta fiducia nei corpi civili. Non dovete pensare che siete poca cosa. Voi siete tanti piccoli che si mettono assieme. Questa è la forza.
Venire sul posto può fare cambiare, anche radicalmente, il modo di vedere le cose. Venire sul posto vi da la possibilità di avere autorevolezza su voi stessi e per gli altri.
L'intervento del #Nunzio in #piazzameidan
