Riconoscere, interpretare, scegliere

Vedere, giudicare, agire.
Che oggi si rideclina come:
Riconoscere, Interpretare, Scegliere.
Riconoscere è alla base della dinamica di lettura della realtà e di ciò che avviene nella realtà. Riconoscere significa che dentro questo cambiamento spiazzante, so che ci sono le placche tettoniche che si muovono. So che ci sono grandi cambiamenti che tengono assieme tanti piccoli cambiamenti.
Riconoscere è anche che, dentro questo cambiamento in cui non mi ritrovo, in cui tutto mi sembra nuovo, non è tutto nuovo.
Come quando abbiamo installato la nuova versione di un programma. Noi pensiamo che la nuova versione butti via tutto il resto precedente e che tutto sia nuovo. Non è così. C’è qualcosa che è nuovo. Ma c’è anche qualcosa che c'era prima e che non è stato cancellato, che resta.
La domanda che dobbiamo porci allora è:
Nel cambiamento, che ci sembra assoluto, cosa non possiamo permetterci di pensare che sia superato? Cosa permane di essenziale?
Sembra che tutto sia in movimento, sembra impossibile decifrare cosa resta di essenziale in mezzo al cambiamento. Riconoscere, il primo verbo, è questo: guardiamo, guardiamo dentro, guardiamo meglio, distinguiamo, proviamo a riconoscere.
Solo da lì possiamo ripartire, perché quello che è essenziale, quello che permane, quello che ci serve è quello che dobbiamo curare.
E comunque, siamo dentro il cambiamento. Essere dentro al cambiamento significa che la partita è aperta. Non è già tutto deciso. Non è tutto già chiuso. Se pensiamo che tutto sia già deciso, allora l'unica cosa che possiamo fare è rassegnarci. Se pensiamo che i giochi siano chiusi allora io ho solo la tentazione di fuggire, di portare a casa il mio pezzetto di vita nel modo migliore possibile.
Ma dire che tutto è già deciso è una bugia. Siamo dentro il cambiamento e abbiamo la nostra parte da giocare.

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