I desideri del contadino e la democrazia - Marianella Sclavi


Vi devo proporre una storiella che è  alla base di una democrazia partecipativa vera, che è democrazia deliberativa. 

C’è un povero contadino dei Caraibi, molto povero, molto pio, che tutte le mattine si alza e prega che Dio gli dia la serenità di affrontare la vita quotidiana. Una mattina sente la voce di Dio che gli dice: "Dimmi cosa vuoi e te lo concederò…" Il contadino, tutto emozionato, risponde: fammi chiedere alla mia famiglia. Tutto sconvolto va verso casa. Incontra la madre anziana, cieca, con il suo bastone: "Mamma, senti cosa è successo, la voce di Dio mi ha parlato...". La madre gli suggerisce: "Figlio mio, chiedi di ridarmi la vista, che io mi sento così a disagio, così a vostro carico…".In quel momento arriva la moglie ed il contadino la aggiorna. "Abbiamo deciso, con la mamma, che possiamo chiedere che riacquisti la vista…". La moglie, scocciata, lo prende in disparte e gli dice: "Non esiste. Hai un’occasione del genere e la sprechi così? Hai un'occasione e chiedi a Dio di ridare la vista ad una persona anziana, che comunque in un paio di anni muorirà… chiedi piuttosto un figlio, che ci darà gioia e poi si prenderà cura di noi, quando saremo vecchi". Le due donne iniziano a litigare dandosi reciprocamente delle egoiste. Il povero uomo le lascia, desolato, e va a trovare il vecchio saggio. "Guarda, una cosa meravigliosa si è trasformata in un incubo. Cosa chiedo? Se chiedo la vista per mia mamma, mia moglie non mi parla più, se chiedo il figlio come vuole mia moglie, dò una sofferenza a mia mamma nei suoi ultimi giorni… io poi, personalmente avrei chiesto un po’ di benessere economico…". Il vecchio saggio lo ascolta e gli dice: "Guarda, il tuo problema non è la scelta che devi fare. Il tuo problema è il tuo modo di pensare. Tua madre ha ragione a volere la vista, tua moglie ha ragione a volere un figlio, tu hai ragione a volere un minimo di benessere. Non pensare di dover scegliere tra chi ha torto e chi ha ragione. Assumi che avete ragione tutti e tre. Mettiti qui, riposati, domani mattina vedrai che verrà fuori una soluzione". 

Il povero contadino dormì e al mattino andò da Dio e gli disse: "So cosa voglio. Vorrei che mia madre, che è ormai anziana e cieca, potesse, prima di morire, vedere ed abbracciare un nipote, nostro figlio, sano e cresciuto come una ragazzo che non ha problemi di mangiare tutti i giorni"

Questa è una storiella molto importante, perché fa capire che uno dei cambiamenti fondamentali per passare dal nostro sistema di democrazia classica ad un sistema di democrazia deliberativa è il passaggio da un sistema o/o ad un sistema e/e. 

Come ragionava il contadino? Aveva varie alternative che si presentavano come incompatibili l'una con l'altra e rifletteva solo su quale è meglio e quale è peggio. Con questo tipo di ragionamento  non c’era soluzione soddisfacente. Perchè anche valutando tutti i pro e contro di ognuno, la soluzione era sempre deludente. Il contadino non si poneva la possibilità di ampliare le opzioni. Non se lo poneva, perché assumeva fosse impossibile, il passaggio da democrazia classica attuale a democrazia deliberativa e realmente partecipativa sta qui. 

Marianella Sclavi - All'Ottavo seminario nazionale di Pastorale Sociale "Al cuore della Partecipazione" - Assisi febbraio 2024. 


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