Ora dirò della città di Zenobia che ha questo di mirabile: benchè posta
su terreno asciutto essa sorge su altissime palafitte, e le case sono di bambù
e di zinco, con molti ballatoi e balconi, poste a diversa altezza, su trampoli
che si scavalcano l'un l'altro, collegate da scale a pioli e marciapiedi
pensili, sormontate da belvederi coperti da tettoie a cono, barili di serbatoi
d'acqua, girandole marcavento, e ne sporgono carrucole, lenze e gru. Quale
bisogno o comandamento o desiderio abbia spinto i fondatori di Zenobia a dare
questa forma alla loro città, non si ricorda, e perciò non si può dire se esso
sia stato soddisfatto dalla città quale noi oggi la vediamo, cresciuta forse
per sovrapposizioni successive dal primo e ormai indecifrabile disegno. Ma quel
che è certo è che chi abita a Zenobia e gli si chiede di descrivere come lui
vedrebbe la vita felice, è sempre una città come Zenobia che egli immagina, con
le sue palafitte e le sue scale sospese, una Zenobia forse tutta diversa,
sventolante di stendardi e di nastri, ma ricavata sempre combinando elementi di
quel primo modello. Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia sia da
classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due
specie che ha senso dividere la città, ma in altre due: quelle che continuano
attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in
cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.
da:
Le Città Invisibili di Italo Calvino
A Abdulaye, Abdelwahab, Aden,
Adi, Ahmed, Ahmad, Alessandro, Alessia, Alice, Aman, Amr, Angela, Annarita,
Antonella, Arabella, Arfang, Ashour, Asif, Attia, Badry, Barak, Blaise, Bobo,
Bocar, Carlo, Carmine, Caterina, Celink, Chiara, Cristina, Damiano, Daniela,
Dina, Elsaid, Elsayed, Emiliano, Emiljan, Enrica, Ermanno, Faruk, Fiqiri,
Francesca, Francesco, Gabriella, Gianni, Giuseppe, Grazia, Hamza, Hodou,
Hussein, Ibrahim, Ilaria, Iolanda, Ismael, Jusuf, Kally, Kebba, Lamine, Livio,
Luca, Lucia, Mahmoud, Makan, Madou Lamine, Mamadou, Marco, Maria, Marcel,
Martina, Meguè, Matteo, Michela, Michele, Mikahilou, Mohamed, Monica, Mosen,
Mushfiqur, Nabil, Osama, Pamela, Paul, Paolo, Piera, Raffaele, Ramadan, Rashad,
Ronaldo, Rosaria, Serag, Sekou, Sina, Stefano, Tarek, Talibe, Temes, Tonino,
Vincenzo, Walid, Yehia, Zeray...
Grazie per l'incontro che
c'è stato e per ciò che abbiamo condiviso e scambiato.
Io, di mio, lo conserverò.
Con l'augurio, alla Città e
a ciascuno, di non smettere di desiderare.
E di fare in modo che siano
i desideri migliori a dare forma alla realtà.
Le vie della vita sono molte
ed intrecciate.
Su qualche strada, reale o
virtuale, sono sicura che ci si re-incrocerà o quanto meno con benevolenza ripenserà.
Buona
strada, buona vita, in bocca al lupo e buon tutto alla Città e a tutti/e!
Paola