C'era una volta un parco, anzi, non c'è ancora...



Visivamente, da più di un punto, il parco non c'è. Non è visibile. 
Non è facile mobilitare per qualcosa che non si vede. Che non è parte del quotidiano.
Che è, solo, ad oggi, un progetto. 
E che lo è da infinito tempo. 

Eppure, il parco, sarebbe il punto comune tra più quartieri (Quadraro, Torpignattara, Centocelle).
Il punto comune tra tre municipi. 
E potrebbe dare identità all'area. 
Nonché risolvere un problema di carenza di aree verdi nell'area.
(Lo standar minimo di verde è 9mq ad abitante. Al momento qui è variabile nelle diverse zone da 3mq a 10 mq). 
Ci dicono che non è chiara la proprietà. 
Che probabilmente, in parte, è proprietà privata. 
Come se questo fosse sufficiente a spiegare l'immobilismo e il non intervento. 
Non vuol dire niente, ci sono già esempi, in questo senso. 
Il parco degli acquedotti è in buona parte privato, ma il suo uso è pubblico. 
Appunti (incompleti) di storia del parco:  

1990: Prima parte della consegna del terreno dell'ex aeroporto di Centocelle dal Ministero
          della Difesa al Comune di Roma. 

1992: Il soprintendente archeologico di Roma ha apposto a questi tutto l'ex aeroporto 
          militare un vincolo, per via delle testimonianze storiche e letterarie che attestavano
           l'importanza archeologica del sito. 

1994: Al Comune di Roma nasce l'idea di realizzare un parco archeologico. 

1995: Area as duas lauros (archeologica) è stata sottoposta a vincolo 

1996: concorso internazionale di idee per la realizzazione del parco 
          
         arriva primo il progetto inglese "Centocelle forest", 
         vince ma non rispetta tutti i parametri, 
         si costruisce una mediazione tra questo progetto e il secondo arrivato, 
         proposto dall'Università La Sapienza.

1999: Seconda parte della consegna del terreno dell'ex aeroporto di Centocelle dal    
          Ministero della Difesa al Comune di Roma.

2002: il progetto per il parco entra nella pianificazione urbanistica per lo SDO 
          (Sistema Direzionale Orientale)

2003: Il progetto particolareggiato del parco viene approvato dal Comune di Roma

2005: Piano particolareggiato approvato dalla Regione Lazio. 

2006: Viene approvata la variante al piano regolatore
          Viene inserito nel piano territoriale paesaggistico della Regione Lazio
          Vengono realizzati i lavori della prima parte (primo stralcio di 33 etteri) 
          viene inaugurato il parco (9 settembre 2006)

2007: viene sgomberata l'area Casilino 700. 

2008: Chiusura anche del primo stralcio per motivi di ordine pubblico 
          (presenza di campo nomadi Casilino 900). 

2009: Sgombero del Casilino 900. Riapertura del primo stralcio. 
          Il Comune recepisce la richiesta di spostamento degli autodemolitori. 
          Definanziamento di alcuni interventi riguardanti le ville romane

2011: ricerca di volontari su presenze di flora e fauna nel parco. 
          presentata istanza per riconoscimento di monumento naturale (sul modello di
          richiesta già realizzata al Parco delle Energie su via Prenestina). 

2013: Bando per i lavori di realizzazione del secondo stralcio del parco. 

2014: Definite le linee di indirizzo per la delocalizzazione degli autodemolitori. 

2015: Approvati e avviati i lavori per il secondo stralcio (18 ettari) per un importo di    
          3.300.000 Euro. I lavori si interrompono subito per il fallimento dell'azienda a cui sono 
         affidati i lavori (e in ogni caso non si è ancora risolto il problema della presenza degli 
         autodemolitori). 

2016: Grazie a richieste di accesso agli atti e a partecipazione alle Commissioni, viene 
          scoperta una trattativa in atto con il Ministero della Difesa per la realizzazione di un 
          cosiddetto "Poligono Italiano" non si comprende se e quanto in stessa area del Parco.  
         Pulizia del "canalone" a opera di cittadini volontari e attraversamento come azione  
         dimostrativa per la riqualificazione del manufatto storico. 

2017: gennaio. 
          scoppio di un incendio covante nell'area del "canalone" (canale realizzato tra gli anni 
          '40 e '50 per la costruzione di una linea metropolitana, non realizzata). 
          Dopo 41 giorni di fumi il Comune di Roma emana un'ordinanza in cui chiede: 
          -  al Dipartimento di Tutela Ambientale: piano di bonifica 
          -  all'Arpa: analisi di aria e acqua. 

         marzo.
         le analisi dell'aria risultano entro i limiti di legge (ma le associazioni contestano la
         modalità di raccolta dei campioni).
         le analisi dell'acqua riscontrano superamento dei valori dei solventi clorurati.
         Una nuova visita di cittadini volontari al "canalone" accompagnati dalla Stampa rileva
         nuovamente presenza di rifiuti. 

        giugno
        scadenza dell'ennesima autorizzazione semestrale concessa dal Comune agli
        autodemolitori. Il Comune predisposizione una nuova autorizzazione (per 4 mesi o per
       1 anno) chiedendo agli autodemolitori di rispettare i vincoli paesaggistici, ambientali,
       archeologici e invitando a presentare progetti in merito entro aprile 2018. E dispone la
       chiusura di 60 autodemolitori in situazione di non legalità. 
       (ad un monitoraggio dei cittadini gli autodemolitori presenti nel parco risultano in attività)


2018: aprile
          realizzazione di un'analisi indipendente di campioni di terreno dell'area del parco 

         luglio
         Incontro dell'Assessore Mobilità con gli autodemolitori per l'apertura di un dialogo in
         attesa di identificare i luoghi e le modalità per la delocalizzazione.
         nuovi episodi di incendi spontanei con fumi tossici all'interno del parco 

         settembre
         le analisi del suolo riscontrano presenza di metalli pesanti (berillio, selenio, tallio,  
         vanadio) che superano i limiti. 
         una nuova azione di monitoraggio di cittadini volontari nel "canalone" conferma il
         perdurare dell'uso di quel luogo come discarica. Ma al momento l'azione di pulizia non
         interessa l'area del canalone.

        Segnalazione da parte di Cittadini di Torrespaccata del crearsi di una tendopoli
        nell'area del parco da parte di persone sgomberate dall'Ex River. 
        intervento del Comune con sgombero dell'area Casilino 900 (con demolizione con
        ruspe di alcune abitazioni abusivamente presenti) e pulizia di detriti nell'area del parco
        in prossimità degli autodemolitori.

         ottobre 
         Il ministro della difesa annuncia l'abbandono del progetto Pentagono Italiano
         La Sovrintendenza conferma l'incompatibilità degli autodemolitori con la natura del
         luogo
         Ordinanza della Sindaca con effetto immediato che preclude l'accesso al canalone e 
         ad un'area (10 metri) attorno ai punti di campionamento dei rilievi. Nessun riferimento
         ad attività di bonifica.
         Consegna alla Commissione mobilità un documento (frutto di un anno di lavoro di
         cittadini volontari) sui sentieri utilizzati ed utilizzabili all'interno del parco, sugli accessi 
         reali e potenziali, sui percorsi utili alle ciclabili, sull'ipotesi di attività di MTB da
         realizzare nel canalone.
         Presenza dei cittadini volontari alla Commissione Cultura in cui emerge la mancata    
         trascrizione in conservatoria dei verbali di consegna delle aree del parco dal Ministero
         della difesa. 

        novembre
        Assemblea cittadina alla Casa del Popolo di Centocelle. 
        Assemblea cittadina al CSOA Spartaco
        non risulta ancora alcuna recinzione delle aree oggetto dell'ordinanza
       
        dicembre
        Incontro pubblico alla scuola Pio XII sulla possibile valorizzazione degli scavi
        archeologici presenti nell'area del parco

Elenco (incompleto) dei soggetti coinvolti: 
Parco Archeologico Centocelle Libero (PAC)
Comunità per il parco di Centocelle
Cinecittà bene Comune
Rete Cinest
Comitato Centocelle Storico
Comitato di quartiere Torpignattara
WWF Prenestino
Centro Documentazione Conflitti Ambientali (CDCA)
A sud 
Source International 
Elenco (incompleto) delle questioni principali: 
- attestazione proprietà di parti del parco 
- mancato coordinamento tra i diversi soggetti pubblici coinvolti (anche tra aree diverse dello stesso soggetto)
- presenza di autodemolitori all'interno del perimetro del parco 
- presenza di rimessaggio roulotte senza concessione pubblica all'interno del perimetro 
- mancata trasparenza sul progetto "Pentagono Italiano"
- mancata valorizzazione dei reperti archeologici ritrovati e per cui era prevista la musealizzazione 
- mancata prosecuzione dei lavori (dopo il primo tralcio) 
- presenza di rifiuti interrati (probabilmente esiti di precedenti sgomberi) 
- rischio di perdita dei fondi già stanziati per la bonifica 
- mancata possibilità di utilizzare il parco per la viabilità (a causa di apertura su un solo lato)
- mancata sorveglianza del parco (con ciclico stabilirsi di presenze e verificarsi di abbandono di rifiuti)


 (da appunti della Assemblea Cittadina e da materiale presente sui siti dei comitati e gruppi coinvolti)








  



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