L'esperienza non è l'attività che noi progettiamo


Leggo i messaggi in chat di genitori di branco e reparto che riportano feedback dai loro figli e mi si conferma ciò che ci ripetevano allo sfinimento al CFM.
L'esperienza non è l'attività che noi progettiamo.
Il segno non è il ricordino che diamo.
Noi possiamo (dobbiamo) metterci intenzione educativa.
Ma non possiamo determinare cosa loro vivranno.
Né che tipo di riflessione o apprendimento ne trarranno.
L'esperienza é ciò che ciascuno di loro vive,
in base a ciò che é, alla sua storia, alle sue caratteristiche, al suo momento,
a partire da ciò che noi abbiamo preparato.
Ma anche da ciò che nella settimana si sviluppa,
o da ciò che spontaneamente si infila nelle intersezioni,
o da ciò che va anche in modo diverso da come noi l'avevamo preparato e pensato e dalla intenzionalità che avevamo dato.
A noi tenere gli occhi aperti
ed accompagnare la rilettura di ciò che accade
e sostenere ciò che é generativo.
Vale nell'esperienza scout.
Vale nell'azione sociale e nell'animazione di comunità.
Vale nell'essere genitori.
A volte questo mi inquieta un po'.
Oggi mi pare liberatorio e meraviglioso.
Tutte le reazio

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

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