C'è chi... Papa Francesco...



parte 1: 

C'è chi parte ora in macchina. Chi è in pullman già da un po'. Chi ha preso il treno. Chi (da più lontano) l'aereo. 
Chi ha fatto tappe in città d'arte. Chi ne approfitta per una gita romantica in coppia. Chi ci infila una visita ai musei vaticani, chi chiede agli amici parlamentari di far da guida ai luoghi istituzionali. Chi evita la pioggia passeggiando in giro per la città. Chi chiede riparo a santa rita. 
Chi ospita amici di amici. Chi dorme dai preti.
Chi si è portato la bandiera. Chi seguirà dalla TV. 
Chi ha lavorato per preparare. Chi è emozionato per dover parlare. 
È una bella immagine quella delle Acli oggi. In cammino. In movimento. Ognuno a modo suo ma confluendo verso qualcosa di comune. 
E' un ‪#‎70anniAcli‬ ma non è solo una festa di compleanno. Mi pare. È come se noi fossimo in fondo in cerca. E come se qualcuno ci avesse convocati. 
Intanto a Papa Francesco grazie di questo. Che da soli questa capacità convocatoria non l'avremmo avuta.l mattino (anche molto presto) è il momento dei più vicini. Foto di pullman in partenza che è ancora buio. 

parte 2: 

Intanto il tempo fa emergere carsicamente i segni che ognuno ritrova ed compagni di viaggio che ognuno riconosce. 
Da Pio a don Raf a don Ciccone a tanti altri sparsi per l'Italia. I preti che ci sono stati a fianco. 
Da Romero a Falcone. Le coincidenze della giornata che sono grazia e mandato. 
La Pentecoste e il free2pray per i nuovi martiri. 
E mi colpisce questo emergere trasversale della dimensione del martirio. Quello evidente e violento. Quello quotidiano del dare la vita giorno per giorno. 
E sono grata a ciò che oggi permette questa memoria collettiva. 
Che si compone da sola con i pezzi di ciascuno. 
‪#‎70anniacli‬ e non solo.

parte 3: 

C'è che gira un bisogno comune di segnare "c'ero anche io". Anche in chi non era fisicamente presente. (Segno che comunque lo si guardi é già un evento).
Chi si intrufola in prima fila e chi inventa il binocolo immaginario per vedere dal fondo.
Chi torna a casa con tante aste (senza bandiere). Chi ha perso il pullman. Chi fatto scambio di zaini. Chi ha preso l'acqua ed è (di nuovo) senza voce. Chi ha scoperto trastevere e la cucina romana. 
Chi sa essere sventolatore di foulard professionista. Chi Il cappellino Acli lo metterebbe pure il giorno del matrimonio. 
Chi riconosceva tutte le musiche classiche e sa spiegare tutti i segreti di tutte le chiese romane. Chi é scoppiato a cantare all'attacco di "Offri la vita tua...come Maria ai piedi della croce..." e sa solo che Roma é bella. 
Chi si tuffa dalla transenna per acchiappare il braccio del Papa al volo. Chi dalla transenna tuffa figli sgambettanti (o i nipoti). 
Chi é felice di uno sguardo. Chi di una foto. Chi di un bacio. Chi di una carezza. Chi di una parola. 
Chi al Papa ha consegnato un libro, chi una casetta, chi una maglietta, chi la lettera del nipotino di un presidente di circolo, chi un invito... Chi vedendolo di fronte é riuscito a dire solo "grazie". 
Chi nel corso della giornata si è stancato, chi emozionato, chi annoiato, chi arrabbiato, chi rasserenato, chi innervosito, chi inorgoglito, chi stupito...chi (molti) é stato preso da un mix di tutto questo in diverse dosi e momenti. 
Chi é soddisfatto perché questa giornata mostra a tutti che ‪#‎leaclicisono‬.
Chi è preoccupato perché teme che per realizzare i mandati impegnativi ricevuti in realtà le Acli non ci siano abbastanza.
Chi sogna, dopo ieri, di tornare finalmente alla normalità. Chi spera che ieri sia finalmente la molla del cambiamento per Acli più coerenti ed incisive.
Chi continua a lottare con rabbia e passione tra l'idea di mollare e quella di rilanciare. 
Chi si interroga su come mai si potrà riuscire a tenere assieme portando le Acli da qualche parte. In un processo che vada oltre l'evento. 
Dopo i ‪#‎70anniacli‬ cosa c'è?

La specificità delle Acli parrebbe quella di non avere specificità -

Tra religione e organizzazione  Il caso delle Acli – A cura di Ilvo Diamanti e Enzo Pace Pubblicazioni della facoltà di scienze politiche de...