In Italia un adulto su tre è analfabeta funzionale.
É un ottimo titolo per ottenere il giusto sdegno.
Così ovviamente ognuno di noi pensa di essere quell'uno su tre. E subito individua tutti quelli che chiaramente potrebbero essere gli altri due. Cresce l'insofferenza reciproca etc etc...
E se le cose fossero più complesse di così?
Se servisse capire meglio cosa stiamo misurando e come?
Se ognuno di noi fosse capace di cogliere il senso non solo letterale di ciò che legge in alcuni contesti, argomenti e fosse meno capace di farlo in altri e noi valutando sottovalutassimo questo?
Se ognuno di noi fosse in grado di mettere la giusta concentrazione in alcuni momenti e non in altri?
O ancora...
Se ci accorgessimo che non sono gli altri, ma siamo noi tutti, che (per l'influenza dell'uso prolungato di schemi, per la stanchezza del presente, l'energia necessaria alle infinite micro scelte o tanto altro...) magari stiamo perdendo capacità di fermarci sulle cose, di destinare attenzione prolungata, di...
E ancora...
E se fosse realmente vero che stiamo perdendo alcune competenze, ma invece ne stessimo acquisendo altre che prima non avevamo o altrove non hanno?
Se alla capacità di comprendere e di risolvere problemi contribuissero elementi che non consideriamo? Che so, motivazione, felicità, desiderio, capacità di sognare...
Affrontare le cose alla "Un italiano su tre è analfabeta funzionale" é parte del problema.