Al nuovo consiglio nazionale che oggi si è insediato per la prima volta. Perché possa diventare (anche sull'onda delle sperimentazioni avviate in congresso) sempre più luogo di indirizzo e partecipazione per tutta l'associazione.
Alla direzione, oggi eletta, perché possa indicare le trattorie verso cui andare.
Alla presidenza, che si è assunta l'impegno di guidare l'associazione anche nel pratico e nel quotidiano. Perché, anche di fronte delle difficoltà che non mancheranno, possa riuscire a co-costruire un metodo di lavoro e uno spazio ed un tempo di pensiero collettivo e accompagnare la transizione necessaria. Anche più di quanto non si sia riusciti in precedenza.
Ad Emiliano, perché in questo secondo mandato, anche in mezzo a fatiche piccole e grandi, possa continuare a trovare il modo di cogliere la bellezza e le armonie degli sguardi.
Alle Acli perché possano essere risorsa per la comunità.
E a tutti gli aclisti. Perché possano, in ogni luogo e ruolo in cui si trovano, partecipare in modo multiforme ed inquieto, creativo e generativo, sinodale, pacifico e democratico, ad allestire processi, connettere mondi, mobilitare risorse, trasformare domande individuali in risposte collettive.
(Il primo, non banale, passo avanti è che voi siete riusciti a fare una foto tutti assieme il primo giorno. Noi c'eravamo riusciti solo l'ultimo


