Strada, servizio, comunità...

É stata diversa da ciò che ci si aspettava, questa prima (mini) route. In tutti i sensi. 

La partenza, rimandata all'ultimo secondo per il covid. Una staff fatta solo da "le cape" per infortunio del capo ed impossibilità di incastro di calendario del "sostituto di lusso del capo". Un furgone, pagato senza poter essere usato, e la necessità di ricorrere al passaggio in macchina di genitori e nostre per andare e tornare. 

Ma più di tutto la diversità è stata il modo con cui strada, servizio e comunità hanno trovato il loro mix: a volte spiazzante, a volte affascinante. Nel mezzo la  Provvidenza, al solito,  che ha fatto il suo, facendo incontrare chi ha dato acqua ed indicazioni di cammino, facendo trovare contesti ogni volta diversi in cui piantare, magari quando é già buio, la tenda e molto altro...

4 giorni in viaggio tra le emozioni. Tristezza, rabbia, gioia. È stato realmente così. Un'immersione nelle dimensioni reali della vita. Nello sperimentare come affrontarle. 

Strada, servizio, comunità... 

Come si fa i conti con i limiti, propri ed altrui. Come si superano. 
Come si impara a chiedere ed accettare l'aiuto, come si fa', quando serve, anche a "rifiutare di aiutare". 
Come si gestisce la fatica, fisica, ma soprattutto quella che fisica non é.
Come si "usano" le pause che la vita ti propone (e a volte impone). 
Come si costruiscono alleanze inclusive, a partire da diversità profonde. 
Come si gestiscono vicinanze esclusive, quando si é un mezzo agli altri.
Come le Fratture possono trasformarsi nei momenti più belli? 

Per me sono stati 4 giorni di senso su tantissimi fronti. 
Più di tutto porto a casa la generosità con cui sono stata accolta dalla mia "co-capa" ed il senso di bellezza, energia, sensibilità, complessità e profondità che mi hanno trasmesso, ognuno a modo proprio, questi 6 ragazzi. 

E la domanda del cerchio finale: com'è il ruolo di capo, con ragazzi di questa età? Come si mixano autorità e libertà? Su cosa si basa l'autorevolezza dell'adulto per essere riconosciuta? Ottime piste per proseguire il cammino. 

Ps. Mi sono portata la maglietta di Terre e libertà per dormire e la borraccia delle Acli per bere. Perché io sono una e in un modo o in un altro le esperienze in me devono trovare una ricomposizione. 

Pps poi c'è il cappello da testa tra le nuvole, il cielo sempre più blu, Luca che con gli amici sta bene, il lupo di Gubbio di notte, le power bank che danno energia infinita, gli occhiali da Lennon, le spiritiere che prendono fuoco, Eurovision, euro2020, eurospin, occhio alla penna, i picconi della tenda, i momenti da eremita, la chitarra, gli ukulele, gli "attacchi di panico", le vesciche, i mezzi laghi a nuoto, le ciabatte che si disintegrano, il burrocacao che manca, il riso, il riso, il riso...

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

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