Un passo alla volta


Considero valore il fatto che tutti ci si stia provando, a sperimentare nuovi terreni e nuovi modi. 
Auspico però che finisca presto questa prima fase (fisiologica) un po' troppo da ansia di prestazione e da bisogno di riempire tutto di tutti.
Non c'è bisogno di andare a mille, pure dentro casa, per dimostrare a tutti che non ci siamo fermati, anche fermandoci.
Di fare sentire a tutti la vicinanza, forse per contrastare il timore di sparire dalle loro vite. 
Fare tutto da dentro, come se si fosse fuori, non si può.
Fare tutto in contemporanea, non si può.
Fare scuola da casa, meglio che se fosse a scuola, non si può.
Ma non ci é nemmeno chiesto. 
Si fa ciò che é importante, per chi é per noi importante (vicino o lontano che sia fisicamente).
E si cerca di fare ciò che si può, nella situazione in cui siamo, rispetto a ciò che é nostro compito.
Alzando il livello di attenzione all'altro.
Ed abbassando il livello di attesa sul risultato.
Per il momento. 
Un passo alla volta.

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

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