Comunicare il valore del rapporto con la terra

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Nella sede di Semi di Comunità, dopo aver ascoltato la lezione di Marco Marchetti su Agricoltura e Giustizia, dopo aver visitato il campo e sentito il racconto dell'esperienza della CSA con Saverio, dopo aver mangiato assieme nella grande sala con camino, abbiamo dedicato il pomeriggio ad una attività diversa lavorando attorno all'attivazione di processi di sviluppo di comunità a partire dall'agricoltura. Domandandoci: come sensibilizzare all'importanza del legame con la terra? 
Dardes: Quello che vi chiedo di fare ora, è costruire un modello, con gli elementi dei Lego che abbiamo, che rappresenti il tuo valore rispetto al rapporto con la terra. Quale è il valore che hai nel rapporto con la terra? Il valore che hai perché l’hai maturato con la vita. Il valore che hai perché questa mattina ti ha permesso di ripensare… In 5 minuti... 
Dardes: Adesso, a partire dai vostri modelli, vi chiedo di costruire un modello condiviso di comunicazione dell’importanza del rapporto con la terra. 
I gruppi presentano il modelli (fisicamente realizzati) e li illustrano: 
Gruppo 1: 
-       Comunicazione del valore della terra (prato verde)
-       Condivisione di conoscenze e tempo sulla tematica (orologio) 
-       Ripreso i ritmi della natura (albero e fiore) 
I nostri valori erano la semplicità (si vede che non abbiamo messo dentro niente di troppo elaborato). In una condizione di sobrietà. La generatività è il valore creato dalla condivisione dei nostri. E viene data dal lavoro. E’ un tipo di lavoro che rispetta i tempi della natura e che diffonde consapevolezza. Ma sappiamo che questo non basta. Occorre innaffiare il seme e questo chiede condivisione, chiede tempo, chiede pazienza e attesa. 
Attorno a noi ci sono altri, che condividono il contesto perché lo abitano e che potenzialmente possono diventare membri del gruppo. La speranza è quella. Noi facciamo esperienza per capire. E facciamo esperienza con altri per comunicare. Mangiamo insieme. Siamo anche ricreativi. Facciamo anche esperienza. Siamo anche ricreativi. Siamo anche amici tra noi, perché questo comunica. 

Gruppo 2: 
Noi siamo partiti dal modello attuale, poi abbiamo aggiunto il mondo nero (che è il rischio che peggiori). Il mondo nero e il mondo verde sono lo stesso mondo. Ma in base alla strada che intraprendi può essere l’uno o l’altro. L’elemento centrale è la scelta. Abbiamo messo questi due portali che indicano la scelta. Ci sono tante strade. Ognuno deve scegliere e sapere che in base alle scelte ne deriva il mondo che si vuole. Da un lato è tutto desertificato. Ci sono anche i dinosauri, il ritorno alla preistoria. E ci sono i morti. Dall’altro lato inizia il verde. E c’è la macchina (che è elettrica). La tecnologia nel futuro buono, non sparisce, ma è di diverso segno. 
 La nostra comunicazione è: siamo arrivati ad un bivio e bisogna scegliere. E’ tempo di decidere. Da una parte c’è un mondo che muore, dall’altra un mondo che nasce. Noi non possiamo obbligare nessuno ad andare da una parte o dall'altra. Ma possiamo ricordare a tutti che c’è una scelta da fare. 
Dalle riflessioni su questi due modelli iniziali emerge che: 
  • Non può esserci un solo modello, ne servono tanti. Perchè ogni persona ha bisogno di essere attivata in modo diverso. Per uno può essere la conferenza, per un altro un video di cosa succede, per un altro una testimonianza, per un altro l’esperienza di andare a pulire la spiaggia. Il punto è capire cosa proporre per ciascuno. 
  • L’animatore è colui che sceglie che cerca di capire di che tipo di attivazione ha bisogno quella comunità. Che cerca di capire cosa può funzionare per quel contesto. Il punto è non continuare a fare sempre la stessa cosa (convegno + testimonianza) e pensare che tutto succeda a partire da lì. Nella stessa comunità probabilmente servono stimoli diversi per persone diverse. 
  • La parte comunicativa è importante. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Ed è un mare inquinato. La parte comunicativa è importante ma noi siamo già al bivio. E questo va tenuto presente. Non si può continuare a comunicare e basta. Magari 20 anni fa andava bene. Adesso l'urgenza non può essere comunicare, ma semmai fare, con attenzione a come si racconta e valorizza ciò che si fa. 
  • Ci siamo focalizzati sui contenuti (valori) e sulle motivazioni (responsabilità) e sui canali (verbali, intellettuali, emotivi...). Ma c'è bisogno di tenere conto anche della relazione che si costruisce tra chi propone e chi si vuole attivare. La relazione è una parte non indifferente del processo  
Gli attivatori sono persone il cui obiettivo non è far passare un contenuto, ma attivare attorno a questo contenuto.  
  • L’esempio è considerato un buon attivatore. Però poi porta anche a continuare a raccontare quello che si fa. Che è un po’ mania di protagonismo, non è che attiva tanto… C'è differenza tra esempio (che faccio io) ed esperienza (che facciamo assieme). Nel primo io ci tengo a farti vedere come sono bravo. Nel senso io (magari più nell'ombra) allestisco e preparo il contesto affinchè tu possa sperimentare. E mi affianco, in una relazione con te, durante l'esperienza.
  • Un elemento che spesso manca, anche alle Acli, è la dimensione della felicità. Ed è un elemento importante, nel motivare ad una scelta. 

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

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