![]() |
Una scena di Quai Quest di Bernard Marie Koltes (autore anche de La Notte prima della foresta) |
"La letteratura non si gioca nello stesso campionato della
cronaca. Nella realtà, se ci trovassimo di fronte ad alcuni eventi,
andremmo a denunciarli. La letteratura è diverso. La letteratura è Seneca: nulla di
umano ci è estraneo. Io con i miei principi morali detesto ciò che fa quel personaggio. Ma mentre leggo, arrivo ad immedesimarmi in lui. Arrivo a capire che quel personaggio è mio fratello.
Che potrei farlo anch’io. E quindi mi spavento. La letteratura ci insegna a
sospendere il giudizio. A capire che nessuna mostruosità ci è del tutto
estranea. Perché affonda in noi. Nell’umano. Con la semplificazione si è già diviso in buoni e cattivi. E non ci si
immedesima più. Non funziona più". Diceva Nadia Terranova a Torino con Animazione Sociale.
Posizionare l'arte secondo schieramento, urlare a parole o a post, contro l'altro, ciò che l'altro dovrebbe capirne, la fa diventare propaganda. E questo ne annulla la potenza liberatrice e rivelatrice.
L'arte è universale. Ed è qualcosa che, quasi magicamente, trova corrispondenza nel nostro intimo umano. Per questo, quando capita, dà gioia. Una gioia agganciata all'idea di conoscenza. "Ma non la gioia propria dell'atto di conoscere. Una gioia che sovrabbonda e trabocca quell'atto". Scriveva Maritain.
L'arte parla a tutti, in virtù della nostra comune umanità. E in ciascuno attiva una diversa comprensione di noi stessi e degli altri. In quanto esseri umani. Comprensione, cioè molto più di conoscenza.
Viviamo tempi difficili. Ma non ne usciremo riducendo l'arte (e tutto ciò che può attivare un pensiero, una riflessione o una comprensione) a qualcosa di parte, in grado di confermare la giustezza del "noi" contrapposta alla insensatezza degli altri. Non lo faremo con il pensiero unico (di qualsiasi parte) e con la propaganda (che poi va a braccetto con la censura).
"L'arte è il potere di guarigione e l'agente di spiritualizzazione più naturale di cui abbia bisogno la comunità umana". E' sempre Maritain. Lo stesso de L'umanesimo integrale e de L'elogio della democrazia...
L'arte parla a tutti, in virtù della nostra comune umanità. E in ciascuno attiva una diversa comprensione di noi stessi e degli altri. In quanto esseri umani. Comprensione, cioè molto più di conoscenza.
Viviamo tempi difficili. Ma non ne usciremo riducendo l'arte (e tutto ciò che può attivare un pensiero, una riflessione o una comprensione) a qualcosa di parte, in grado di confermare la giustezza del "noi" contrapposta alla insensatezza degli altri. Non lo faremo con il pensiero unico (di qualsiasi parte) e con la propaganda (che poi va a braccetto con la censura).
"L'arte è il potere di guarigione e l'agente di spiritualizzazione più naturale di cui abbia bisogno la comunità umana". E' sempre Maritain. Lo stesso de L'umanesimo integrale e de L'elogio della democrazia...