La coscienza politica





Le mie foto decisamente non sono un gran che.
Ma l'incontro di ieri è stato denso e tutti i relatori hanno portati contributi significativi.. Molte cose da riprendere poi con calma.
Alcuni spunti al volo a caldissimo.
La diversità del punto di vista femminile. Non so spiegare bene. Anche perché erano due interventi diversi tra loro. Ma ci ho visto un andare a cercare dimensioni di Pio non solo dalle sue idee e dai suoi scritti, ma anche da posture, contesti, relazioni ed ambienti. Ci ho intravisto una originalità necessaria che in qualche modo ho sperimentato tante volte nel "dialogo su Pio" a cui ho assistito tra mia mamma e mio papà. Da riprendere...
L'intuizione del messaggio di Claudio Sardo: "tornare al Vangelo come necessità storica, per preservare il nucleo della fede da sconvolgimenti che, travolgendo l'occidente, potrebbero travolgere anche il Vangelo". Non ci avevo mai pensato in questi termini, inquietante ed illuminante assieme.
La tensione, sottolineata da tutti: "spirito/strutture". Non c'è vero cambiamento se ci si dedica solo alla riforma delle strutture, non c'è vero cambiamento se ci si dedica solo alle idee ed ai valori culturali (e spirituali). Mi richiama molto di ciò che abbiamo iniziato a sperimentare (ad intra) con padre Giacomo Costa. Ma (ad extra) in epoca di ipertecnicismi e di algoritmi che definiscono processi che nemmeno comprendiamo, mi sembra ancora più attuale ed urgente di quanto non potesse essere negli anni 70-80.
Politica non come competizione per il potere e gestione del potere. Nemmeno "a fin di bene". Politica, paradossalmente quasi, come relativizzazione del potere. Come formazione e nutrimento della coscienza di ognuno per liberarsi dal fascino del potere, per uscire dalla ambiguità ed ingaggiarsi in un esercizio continuo e responsabile di discernimento degli eventi. Alla luce del Vangelo. Non c'è nessuna scorciatoia che permetta automatismi tra ciò che c'è nel Vangelo e la soluzione pratica contingente nel tempo specifico. C'è un lavoro da fare che é lasciato ad ognuno e di cui ognuno risponderà personalmente. Non solo della scelta fatta, però. Ma anche di quanto ha nutrito ed "allenato" la coscienza.
Il richiamo al senso del dialogo. "Non dibattere idee ma comunicare esperienze di vita". In cui ritrovo molto dell'idea di sinodo attuale...
E la battuta (mi pare di Franco) "Chissà che direbbe Pio, di quello che stiamo facendo oggi, riprendendo ciò che diceva lui, in un luogo come questo".

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

La Bosnia. I profughi. L'Europa. La Bosnia é un luogo che non ha più voglia di presentarsi come "quella della guerra". 30 anni...