Spiegare Barbiana ai figli


Ieri sera a cena spiegavo ai miei figli dove sarei stata oggi e perché. Facendolo mi sono resa conto che dire Barbiana, don Milani, Lettera a Pipetta, lettere ad una professoressa, scuola popolare, l'obbedienza non è più una virtù, sortirne insieme è politica, i care, parti uguali tra disuguali... Ognuna di queste parole apre mondi di ricordi e riflessioni, in me e in molti della mia generazione. Ma non dice esattamente nulla a loro.
Cosa vuol dire venire a Barbiana con un gruppo di ragazzi in servizio civile?
Con loro, come con i miei figli, c'è bisogno di riempire le parole di significato, senza dar nulla per scontato.
Ma alla fine, attraverso la scuola, don Milani aveva un solo obiettivo: formare persone, dare loro strumenti ed opportunità, perché possano essere persone libere, perché sappiano accorgersi delle ingiustizie e mettere il proprio sapere a servizio di tutti (come scelta di giustizia e restituzione, non come generosità e beneficenza), perché siano pienamente cittadini (del loro Paese e del mondo), perché siano rivoluzionari di una rivoluzione nonviolenta e non immediata, perché riconoscano che nulla di questo può essere fatto da soli.
A 50 anni dalla legge che riconosce la possibilità di obiezione di coscienza al servizio militare (e che quindi istituisce il servizio civile) venire a Barbiana vuol dire riconoscere che, per noi, l'anno di servizio civile dovrebbe essere qualcosa che si tende in quella direzione.
Dopo anni che come Acli accogliamo ragazzi in servizio civile, venire qui assieme ai ragazzi, credo voglia dire anche interrogarci su cosa possiamo fare, per andare maggiormente in quel senso.

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

La Bosnia. I profughi. L'Europa. La Bosnia é un luogo che non ha più voglia di presentarsi come "quella della guerra". 30 anni...