Il 31 dicembre 2021 è stato pubblicato il decreto di assegnazione dei finanziamenti per la prima delle misure del PNRR dedicata alla rigenerazione urbana (1). E' già un coro di proteste da parte dei Comuni esclusi. L’intera Italia del Nordest, ad esempio, ottiene poco o nulla. Perché? Per via del criterio utilizzato: l’indicatore di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM). E in effetti non hanno tutti i torti. Vediamo perché, anche rispetto a Roma
Sarà lungo ricostruire
weplat
Un progetto di ricerca sulle piattaforme di welfare con 3 obiettivi:
Il primo obiettivo è descrittivo, di mappatura di un fenomeno ancora poco esplorato ma che presenta forti tassi di crescita sia in Italia che all'estero.
Il secondo obiettivo è analitico, di individuazione delle variabili organizzative e di servizio che caratterizzano i diversi modelli di piattaforma di welfare.
l terzo obiettivo è di co-progettazione di piattaforme di welfare che rispondano in modo adeguato alle esigenze di utenti, provider e policy makers
Interessante.
https://www.weplat.it/?fbclid=IwAR35aK78D_7Qwki7uVD3DzrmUkokw8yW3ezD2yKWXMK_9hZ2vOAZCnZeWEU
Si può cercare almeno di non cambiare in peggio, di qui e di là...
Metamorfosi
Nei tempi di cambiamento ci sono alcuni aspetti che cambiano, ma non troppi.
In tempi di rivoluzione il cambiamento è ampio, anche violento, ma con uno schema logico comprensibile.
In tempi di metamorfosi ci si sveglia trovandosi diversi in un mondo che non si riconosce più. E non si comprende più quale sia il principio ispiratore del mondo in cui si vive. Nella metamorfosi nessuno sa orientarsi. E l'ansia generalizzata deriva da questo.
La pandemia ha accelerato alcuni processi. Ma eravamo già in un tempo di metamorfosi che porta con sè una condizione digitale. Cioè siamo in una situazione in cui il digitale ci condiziona. Ha un ampio potere su di noi e sulle nostre vite ed ha anche il potere di modificare i sistemi economici, i sistemi giuridici...
A fronte di questo abbiamo bisogno di una Antronomia. Di un pensiero che sostenga l'idea di rimettere al centro l'umano. Non per contrapporsi alla tecnica (che è parte di noi da sempre). Ma perchè la tecnica possa essere usata per rendere l'umano più umano. Per umanizzare la tecnica e non far macchinizzare l'umano.
Capacità negativa
Referti
Sufficientemente
E' sufficientemente ironico, cinico ed anche sarcastico. Ma nei confronti di tutti, anche dei presunti "buoni". Per cui: si, merita.
Diritto al gioco
(Articolo per la Costituzione del 2050 scritto dai ragazzi di una comunità di accoglienza per minori).
Cos'è questo progetto? Ragazzi e ragazze giovanissimi provenienti da tutta Italia scrivono in maniera partecipata una Costituzione Italiana per il 2050, dando voce al loro desiderio di sostenibilità e giustizia.
Nei laboratori di scrittura collettiva, i giovani protagonisti (dai 15 ai 25 anni) scelgono un tema centrale per la democrazia del Paese nel 2050, muovendosi tra le questioni già trattate nella nostra Costituzione e temi del tutto nuovi, nati dal profondo cambiamento del Paese.
Tra quelli già individuati citiamo: relazioni digitali, energia e cittadinanza, gioco e sport, tutela delle scelte personali…
Mirsada: 30 anni dopo: Non c'è contraddizione tra profezia ed organizzazione
Sono tra coloro che erano scesi dalla nave ad Ancona quel giorno. Ma non avevo mai sentito questa conferenza stampa. Tantissimi gli spunti interessanti, personalmente persino emozionanti, soprattutto ascoltando le vive voci.
A 30 anni di distanza, il concetto di profezia lo trovo incarnato in modo anche diverso da quanto allora si intendeva:
Il senso del limite, che è schiettamente onesto ma rifiuta la logica del vincere o perdere con Giovanni Bianchi che dice: la radice di questa missione è stato di aver capito che non noi facciamo la pace, ma la pace viene, credo che questo abbia uno spessore politico e uno spessore teologico.
La guerra in Bosnia come fine della contrapposizione per blocchi ideologici e avvio di una frammentazione complessa che, marciando sulla pulizia etnica, alimenta e sostiene guerre locali tra bande.
C'è bisogno di agire con grande pazienza, correndo qualche rischio, con molto coraggio e molta determinazione e intenzione. Cosa vuol dire interposizione nonviolenza quando non ci si trova più di fronte a due gruppi compatti ma ad una guerra tra bande? Abbiamo avuto modo di incontrare alcuni di queste bande, che non rispondono più nemmeno ai loro capi locali. Agire in questi contesti richiede molto tempo, molto monitoraggio, molta tessitura. La pazienza di tutti questi contatti si può imparare solo sul campo, non si può imparare da lontano. Andare verso la guerra ci ha fatto capire cosa serve per agire per la pace. Questo ci pone problemi nuovi, che abbiamo appreso. (Giovanni Bianchi).
La complessità della guerra richiede adeguata altrettante complessità di pensiero nostro, affinché da questo vengano poi proposte adeguate alla situazione. (Raffaella Bolini)
Bisognerà definire degli obiettivi, con la profezia che spinge. Misurando le nostre forze secondo l’intensità del bisogno che c’è e quella spinta che mi sento di chiamare profetica e che sa organizzarsi. Non vedo contraddizione tra profezia e organizzazione. (Giovanni Bianchi)
Il rifiuto di trovare capri espiatori nella normalità altrui:
Con una apparente contraddizioni. La guerra avviene in alcune zone limitate. Superato un confine invisibile, poco più in là, la gente fa i bagni e così via. Ci sono zone dove la guerra è vissuta in tutta la sua ferocia, uccisioni, massacri, come si esce da quello spazio c’è una innaturale distensione psicologica, la vita sembra continuare secondo ritmi normali e questo stride molto ai nostri occhi. Ma la gente ha bisogno anche di questo per sopravvivere.
A questo link la registrazione integrale: http://www.radioradicale.it/scheda/55978
Nota esplicativa:
Mirsda. Marcia di interposizione nonviolenta in Bosnia Erzegovina. Estate 1993.
1500 persone partecipanti. Conferenza stampa al rientro ad Ancona.
Giovanni Bianchi (ACLI) Raffaella Bolini (ARCI) Mons Bona (Caritas), Giorgio Bonelli (Ufficio Stampa ACLI) con rappresentanti degli Obiettori di Coscienza rispondono alle domande dei giornalisti in una conferenza stampa che chiede una prima valutazione su quanto accaduto.
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