Per una pace integrale - Emiliano Manfredonia


Per una Pace integrale
Questa piazza è la voce della Pace.
La guerra è il male che ricorre nella storia e ci corrode.
Da quando la Russia si è assunta la responsabilità di invadere un paese sovrano, l’Ucraina e innescare la spirale di odio e di violenza, siamo stati tutti inghiottiti dal senso di impotenza e smarrimento.
Ma non è mai venuta meno la nostra vicinanza e il sostegno al popolo ucraino, per chi è morto sotto le bombe, per chi fugge con la sola disperazione, per chi resiste nella propria terra.
Non siamo stati sul divano di casa a tweettare e criticare chi parlava di Pace.
Siamo andati in Ucraina e siamo stati il volto della solidarietà, della vicinanza, dell’amicizia. Siamo stati l’unica speranza a cui aggrapparsi nel momento del terrore.
Tanti, difronte a questo dolore hanno aperto le proprie case all’accoglienza
Rifiutiamo la logica della guerra. Questa piazza si rifiuta di credere che la soluzione del conflitto sia la guerra!

La forza della guerra sta tutta là, nel farci credere che sia l’unica possibilità, che sia la cosa razionale, giusta da fare. Si fa assumere alla Pace il volto della paura, della resa.
Urliamo forte dalla piazza di Roma. Non è così.
La guerra scava l’abisso che separa gli uomini e le donne di ogni tempo, corrode la fiducia nella nostra democrazia, tinge di scuro ogni futuro. Non accettiamo la logica della guerra che tende ad allargarsi nei comportamenti, nei pensieri, nelle narrazioni, nei risentimenti.
La Pace è l’unica via possibile. Il cessate il fuoco necessario per riaprire al dialogo e chiediamo con forza che il Segretario Generale dell’ONU si faccia protagonista convocando una conferenza internazionale di Pace.
Facciamo nostre le parole di Papa Francesco: “Chiediamo al presidente della federazione Russa, di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e morte e chiediamo al Presidente dell’Ucraina che sia aperto a serie proposte di Pace.”
Che si torni a parlare dell’abolizione delle armi nucleari, che ci si faccia carico della riduzione della spesa militare che sta riempiendo gli arsenali di tutto il mondo.
Chiediamo all’Italia ai paesi Europei, all’Unione Europea di assumersi la responsabilità di un dialogo per un cessate il fuoco e di non investire in armi ma in cooperazione e sviluppo.
Si, lo sviluppo, perché la Pace è un aggeggio artigianale, non la si costruisce in un giorno. E’ tregua, dialogo, patto, tolleranza, condivisione.
La Pace è soprattutto coraggio perché è l’unico orizzonte per guardare al futuro.
La Pace è sorella della giustizia, quella che vogliamo per l’Ucraina e per il popolo Russo ingannato da una propaganda feroce.
La Pace si costruisce giorno per giorno, sta nelle nostre relazioni, nelle interazioni tra popoli sovrani, la Pace sta nell’equa distribuzione delle ricchezze, la Pace da cercare è nella giustizia sociale, nel ripensare il nostro rapporto con la natura.
La Pace o è integrale o non è.
In questa piazza c’è il sentimento più profondo e autentico dell’Europa, nata a nuova vita dopo le atrocità del nazifascismo e della guerra mondiale.
Vogliamo che da Roma parta un movimento popolare che faccia sentire l’urlo della pace in tutto il Continente. Anche nella Russia dove è repressa la libertà. Siamo convinti che tutti i popoli europei sentono ciò che sentiamo noi, che vogliono liberare le nostre terre e le nostre menti dalla guerra che è solo morte e distruzione.
L’Europa è convivenza, l’aggressione russa all’Ucraina è un attacco ai suoi valori irrinunciabili. La guerra minaccia l’Europa nella sua stessa identità.
La Pace è il fondamento della civiltà nella quale ci riconosciamo. Ed è una illusione pensare che sia la guerra, le armi a riconquistare la Pace.
Solo un’Europa continente di pace e di cooperazione, dove l’idea di sicurezza è fondata sul riconoscimento dei diritti e delle diversità, può essere d’aiuto e di equilibrio in questo mondo che corre sempre più veloce tra una crisi e un’altra.
Non cediamo all’impotenza, dobbiamo essere ogni giorno costruttori di Pace integrale.
Chiediamo alla Politica di ascoltarci e di ascoltare le altre piazze che risponderanno a questo urlo di Roma, questa preghiera di Pace.
Devo ringraziare tutte le Acli, tutti gli amici, i dirigenti , i collaboratori che hanno reso possibile questa giornata nel lungo cammino verso la pace.
Una piazza straordinaria come l’unione di tante sigle, tante bandiere, tanti colori diversi che hanno saputo convocare decine di migliaia di persone.
Ci siamo riusciti, nonostante l’indifferenza e il depistaggio di tanta stampa, la parola e il dubbio della Pace si è insinuato nella mente e nel cuore di tutti.
Avanti, per cercare l’unica possibile soluzione al conflitto.
Alcune foto per me significative.
Grazie al Signore che accompagna le nostre vite nel difficile e bel mestiere della vita.

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

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