Come famiglia volevamo ringraziare...






Come famiglia volevamo ringraziare tutti coloro che hanno condiviso con noi il rosario ed il funerale e tutti coloro che ci hanno scritto esprimendo vicinanza e raccontando esperienze e momenti vissuti con lui...
Nei prossimi giorni raccoglieremo i vari messaggi, per rileggerli con più calma... Intanto volevamo condividere anche noi alcune piccole cose di papà...soprattutto dal punto di vista degli ultimi anni che (tra pandemia e malattia) sono stati meno pubblici e più familiari...
1. La preghiera che i ragazzi hanno letto al funerale:
"Signore, dammi la forza per cambiare tutto ciò che può essere cambiato; Dammi la pazienza per accettare ciò che non può cambiare; La sapienza per distinguere tra le une e le altre".
Papà se la era scritta su un quaderno di appunti già da ragazzo ed ha caratterizzato un po' tutta la sua vita. Saper agire a partire da ciò che c'è, senza nessuno spazio di malinconia o rimpianto nei confronti di ciò che non é o ciò che avremmo voluto che fosse.
2. "Le esortazioni evangeliche mi aiutano a gestire le amarezze ed a considerare sempre prevalenti le ragioni della speranza". L'aveva scritto in una riflessione una decina d'anni fa ed era un tratto che lo contraddistingueva. Anche quando si andava da lui a sfogarsi o quando gli si prospettava un quadro disarmante (dentro l'associazione, nei pezzetto di Chiesa che si viveva, o nella società...) lui non dava soluzioni, interloquiva approfondendo l'analisi, a partire da questo presupposto.
3. "Stava diventando piccolo". Ha detto mamma ad un certo punto. Ed in quel piccolo c'era tutto Pio Parisi e le beatitudini. "Sto meditando sulla fragilità e sulla minorità" rispondeva alla domanda "come va?" negli ultimi tempi. Papà, anche da quando era bloccato in poltrona, non é mai stato fermo. È sempre stato in ricerca ed in cammino. Curioso verso il nuovo e via via sempre più capace (senza negazioni o colpevolizzazioni, ma con la libertà di uno sguardo più profondo e maturo) di rileggere le parzialità di scelte e posizioni personali ed associative assunte in precedenza.
4. Ogni sera pregavano assieme con la mamma. Alcune intenzioni erano sempre presenti (famiglia, pace, il Paese, Papa Francesco....) altre si aggiungevano a seconda delle contingenze. Tra quelle sempre presenti la preghiera per le Acli. Da qualche anno con la specifica "per gli aclisti, perchè siano sempre più docili all'azione dello Spirito Santo".
5. Da quando l'aveva sentita ad uno dei tanti incontri, non recitava più "l'eterno riposo dona a loro o Signore..." ma "l'eterna Gioia dona a loro o Signore" perché Gioia gli sembrava un termine più adatto a definire ciò che poteva essere il "dopo".
Non è stato né un padre, né un marito facile. Ma sia come padre che come marito é stato un grandissimo dono. E la gratitudine per ciò che abbiamo avuto modo di vivere assieme é superiore alle fatiche e superiore anche al dolore per il fatto che oggi non é più fisicamente tra noi.
Ci sentiamo inoltre molto grati per avere avuto la possibilità di un momento di saluto così denso di presenze e così ricco di abbracci. Pensiamo a tutti coloro che, per il covid o per maggiore solitudine nelle fasi finali della vita, non hanno potuto godere di un momento simile. Forse, ognuno nelle sue comunità, dovremmo trovare i modi per pensare a momenti per farlo. Sarebbe giusto ed anche bello.
Mariella, Andrea e Paola

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