Persone in dialogo


Abbiamo provato a mettere in comune, come stiamo e cosa stiamo facendo e cosa sta succedendo attorno a noi. Con la consapevolezza che, a prenderla sul serio, la domanda “come stiamo” oggi è molto impegnativa e può vederci in situazioni molto diverse tra noi. C’è chi è stato toccato da vicino da un lutto e chi sta soffrendo lo stare in casa. Chi è magari stra-preso da un lavoro che si è accentuato in questa fase e chi sente il vuoto e l’incertezza sul presente e sul futuro. Chi non ha spazi fisici in una casa affollata e chi si ritrova eccessivamente da solo…

Sappiamo di vivere tutti in una condizione particolare. Ma sappiamo anche che la particolarità di ognuno è differente. Inoltre siamo consapevoli che non ci viene spontaneo mettere in comune seriamente attraverso questi strumenti ed è facile non capirsi. 

Ma il legame e la storia comune (ciò che c’è già stato) ci dicono che è possibile tentare.

Siamo convinti che il pensiero profondo sia possibile solo attraverso un dialogo tra punti di vista diversi. Abbiamo bisogno di fare crescere un noi riflessivo. Anche un noi riflessivo associativo.

La conversazione (non la narrazione) ci pare anche oggi la chiave di comprensione.
E la comprensione (non la sola percezione) è indispensabile per orientarsi ed abitare la complessità dell’oggi e del domani.
Oggi più di ieri, non c’è conversazione possibile (nemmeno conversazione politica) senza mettere al centro la persona,prima del ruolo.

Volutamente abbiamo lasciato passare del tempo. Perché, al di là delle divisioni in fasi, già oggi non siamo più quelli che eravamo all’inizio.
Da queste premesse sono nati due incontri online tra le due “classi” di animatori di comunità Acli.
Impossibile ed anche inopportuno condividere tutta la ricchezza che ne è uscita. Ma riprendiamo e rilanciamo alcuni spunti, perché ci sembra possano essere offerti all’associazione e ai compagni di viaggio…

Lo facciamo con una premessa e 10 punti + 1 che rilanceremo uno al giorno. 

Premessa:
Oggi tutto sembra polarizzato. E’ due di tutto. Come in uno dei primi incontri di formazione che abbiamo fatto. Dentro/fuori. Tecnico/politico. Scientifico/Politico Io/Noi. Reale/Virtuale Permesso/proibito buono/cattivo malato/sano… tutto è diviso in due parti. E noi che saltelliamo tra l’una e l’altra. In realtà le due parti convivono in noi. La questione è trovare e costruire l’equilibrio necessario ad abitare questi tempi. E’ difficile ma è la strada che vediamo.

10 punti + 1:
1. Dove sei? Sono dentro. A casa. La casa!
2. Come stai, lì dove sei? E la salute? E il lavoro?
3. Com’è la situazione, lì da voi? Tante diversità, un Paese.
4. Come stai? Ho bisogno di capire!
5. Come stai? Ho bisogno di essere utile!
6. Come fai? Strategie personali di adattamento
7. Come state? Da soli o insieme. La dimensione associativa alle prese con il presente
8. Cosa fate? La dimensione organizzativa e la domanda di utilità
9. Cosa fate? Le attività già programmate alla luce della domanda di senso
10. E il futuro? Sentinella, quanto manca all’aurora?

+ 1 Le grandi domande: cosa vuol dire animazione di comunità, cosa vuol dire comunità, oggi?

Quelli del percorso di animazione di comunità Acli: Alessia, Angelo, Beppe, Corrado, Emerson, Enrico, Gaetana, Gioacchino, Giovanni, Giulia, Gregorio, Isabella, Massimo, Michele, Mimma, Paola, Paola, Roberto, Rita, Sara, Simona, Simone, Simone, Tatiana, Teresa.

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

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