C'era un clima strano alla riunione di classe tra prof e genitori...


Fare scuola come prima era semplice. Io le cose le sapevo. E sapevo come insegnarle. 
Fare scuola come facciamo oggi è complicato. Devo avere chiari in testa gli obiettivi di cosa voglio insegnare. Devo cercare i materiali, provare gli strumenti, devo costruirmi una scaletta in anticipo di cosa voglio fare. Perché i documenti, le immagini, i video che voglio usare devo averli tutti già pronti, disponibili, in ordine. 
Quando ho videolezione mi sveglio in ansia, alle 5, pensando a se tutto è a posto. 
Qualcuno un po' ce lo perdiamo e questo non é ciò che vorremmo. Ma dai ragazzi arrivano lavori meravigliosi. Ricerche, elaborati, approfondimenti, fatti come mai avremmo pensato prima. È faticosissimo per tutti. Ma stanno imparando tantissime cose, stanno imparando ad imparare cose nuove. E anche noi, con loro.
(C'era un clima strano alla riunione di classe tra prof e genitori. Una sorta di malinconia di fondo che rendeva tutto un po' ovattato. Anche le criticità reciproche si sono confuse, mischiate alle ansie e alle fragilità umane messe di fronte ad un futuro incerto. Ma questa frase ed il tono con cui é stata detta mi é rimasta impressa, assieme alla notizia che, pare, dall'anno prossimo ci sarà, finalmente, il registro elettronico...). 

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

La Bosnia. I profughi. L'Europa. La Bosnia é un luogo che non ha più voglia di presentarsi come "quella della guerra". 30 anni...