Sant'Egidio
Userò il termine immigrati, stranieri. Ma è improprio. Nel calderone degli immigrati ci sono persone che hanno permesso di lunga residenza. Ci sono immigrati che non possono ottenere cittadinanza ma sarebbero italiani, se fosse applicata ius soli? Si dovrebbe parlare di nuovi italiani.
Il tema “Casa e immigrati” ha bisogno di essere collocato nello scenario di oggi.
Scenario ben definito da Rosanvallon. Che parlando di quello che succede ha detto: qui non è più il problema del potere di acquisto, è il problema del potere di vivere. Non è un problema reddituale. Ma di diritti sociali non negati, ma non più esigibili. Questo crea un disagio enorme.
Quali sono i luoghi del disagio. I luoghi in cui il disagio diventa visibile.
Sono i pronto soccorso degli ospedali. Dove aspetti una notte, anche se sei grave.
Sono gli autobus, dove impieghi 2 ore e mezza per fare tragitti che sarebbero da 40 minuti.
I luoghi del disagio diventano luoghi del conflitto. Perchè diventano luoghi in cui la ricerca di un capro espiatorio è facile. Sei arrabbiato. Te la devi prendere con qualcuno. Finisci per prendertela con gli immigrati.
Immigrati e welfare. C'è un corteo di frasi fatte su questo.
- E' colpa degli immigrati se non ci sono soldi per il welfare.In realtà gli immigrati vantano un credito di oltre 3 miliardi con il fisco italiano.Danno di più di quello che ricevono.
- Gli stranieri nelle graduatorie delle case popolari sono sempre ai primi posti.Se guardassimo i dati, gli stranieri dovrebbero risultare sempre ai primi posti.Perchè hanno redditi inferiori degli italiani.Perchè molte famiglie italiane hanno una casa di proprietà.In realtà i numeri delle assegnazioni sono diverse. Perchè oggi il fenomeno migratorio viene letto come un fenomeno che turba e quindi molte amministrazioni mettono regole ad hoc per non far risultare gli immigrati nelle posizioni in cui sarebbero.Ad es. molti comuni hanno introdotto il criterio della residenza (almeno 5 anni)Ad es. la lombardia chiede di dimostrare di non essere proprietari di casa nel paese d'origine...
Secondo una ricerca di FederCasa:
- negli alloggi ERP ci sono 142.000 stranieri extracomunitari su 2 milioni di inquilini (7% circa)
- se aggiungiamo eventualmente (ma impropriamente perchè sono comunitari) il dato dei rumeni il totale è 8,5%.
Gli stranieri in Italia sono circa 8,3% quindi siamo in linea.
Non c'è una preferenza per gli immigrati.
C'è un sottodimensionamento degli immigrati, perchè gli immigrati sono più poveri.
Il nostro paese non ha una legislazione di tipo “affermative action” come negli Stati Uniti.
Gli stranieri non hanno una preferenza di canale. Ma sarebbe una beffa se fosse utilizzato un criterio di “affermative action” al contrario. Cosa che si sta verificando.
Inoltre è assodato che negli ultimi anni la criminalità che gestisce in parte le assegnazioni ha fatto si che alcuni stranieri, o alcuni italiani di diverso colore, si siano visti privare del diritto di entrare in una casa loro assegnata.
Segnali positivi: nel 2018, dopo la crisi economica, c'è stato un nuovo aumento di compravendita di case degli stranieri. Che è dato positivo perchè è dato di investimento a lungo termine.
Appunti dell'intervento, presi in diretta e non rivisti dall'autore.
Convegno Povertà senza Casa - Roma 11 dicembre 2018
Gli altri interventi al link:
- Non siamo riusciti a capire fino in fondo il ruolo fondamentale della casa nella creazione della povertà
- Compito della politica non è contare le lacrime
- O troviamo una soluzione o ci sarà una nuova ondata di occupazioni abitative, nonostante Salvini, nonostante l'art. 5, nonostante tutto... perché la gente non scompare...
- Come si programma senza dati?
- Non chiediamo una rivoluzione bolscevica...
- Il nostro paese non ha una "Affermative action"...