Come si fa a cambiare?


Sabato scorso Fabrizio Barca ha presentato la relazione finale dell'esperienza www.luoghideali.it

Annoto (ricomposto con titoli e neretti "miei") alcune parti che trovo particolarmente interessanti... specie in vista della Assemblea Straordinaria delle Acli... 

            Come si produce cambiamento? 
Ma, ecco l’errore, non si tratta di disegnare a tavolino un nuovo assetto del PD per poi calarlo in regole che magicamente produrranno l’esito voluto. Non si governano più così né gli Stati, né le imprese, né le associazioni. Sulla base dell’accordo su alcune premesse si tratta, viceversa, di costruire un processo di rinnovamento che giorno per giorno, luogo per luogo, promuova e sostenga nuove e più robuste sperimentazioni, federandole, imparando da esse e sistematizzandole in una visione generale.
Solo così, solo attivando nel cambiamento i circoli territoriali che innervano il paese, è possibile ricercare un confronto vero con gli altri (partiti che compongono in Europa il Partito socialista europeo) sul tema oggi decisivo della tensione fra due interessi: il movimento libero delle persone e del lavoro e la tutela dell’inclusione sociale8. Il progresso (verso un vero “partito di sinistra europeo”) si compie non attraverso fredde alleanze burocratiche o intellettuali di vertice, ma affrontando questa tensione nei luoghi in cui essa si manifesta, con alleanze e solidarietà territoriali inedite ma possibili.
Quello che proponiamo non è quindi un “approccio dal basso”, ma un metodo dove si avanza assieme, dall’alto e dal basso, con una forte guida nazionale, per arrivare in questo modo a un progressivo rinnovamento della cultura dei quadri intermedi locali e nazionali. 

            Perché per cambiare non serve litigare sulle regole ma... mettersi a fare? 

            L'esperienza ha visto 13 esperienze locali che in un anno hanno prodotto 13 attività e risultati diversi.
Avere perseguito un obiettivo concreto e misurabile con un metodo replicabile ha consentito ai volontari del PD di dedicarsi al proprio territorio, di “occuparsi meno di se stessi”, di concentrarsi sul merito, di contrastare litigiosità e individualismo di un partito autoreferenziale e disabituato alle battaglie sul territorio, di “divertirsi” e dunque di attrarre nuovi volontari alla guida dei progetti - oltre 38% di aumento medio da inizio a fine progetto10. I partecipanti sono dunque oggi meglio preparati e più motivati per lavorare per i propri territori.
volontari
1 anno di lavoro. 
un metodo 
13 esperienze locali
1 piattaforma nazionale
60.000 Euro 
Approccio sperimentale  
il gruppo nazionale che governa il progetto svolge in ogni luogo, anche attraverso un coordinatore locale, una funzione di accompagnamento, promuovendo l’utilizzo da parte della leadership locale di un metodo da adattare al contesto. Il metodo rappresenta una “rottura” rispetto al partito tradizionale e si associa ad una separazione del partito dall’Amministrazione e alla sua apertura alla società, con forme di partecipazione innovative. Da questo approccio dipende l’esito positivo dei nove progetti locali. Il confronto continuo e acceso fra livello locale e centrale ha introdotto pratiche di lavoro e apprendimento insolite per le comunità territoriali del PD e allo stesso tempo ha fatto maturare il team nazionale. 
Valutare
Al cuore del metodo adottato sta la pratica di esplicitare gli obiettivi in termini di risultati attesi rilevanti per i cittadini del territorio di responsabilità, e poi di monitorare e aggiustare in corsa questi obiettivi: una rottura rispetto alle prassi esistenti. Simile utilità e rottura hanno mostrato le attività di autovalutazione e valutazione esterna (La valutazione dei supervisori indipendenti a metà percorso (http://www.luoghideali.it/meta-strada/), che ha indotto significativi aggiustamenti; La valutazione nazionale, riassunta nel Rapporto finale di valutazione; In molti casi, lo sprone in itinere dei valutatori dei singoli progetti; La pressione e i commenti che finanziatori del progetto e cittadini hanno espresso attraverso i social network anche sulla base delle informazioni fornite sulla piattaforma www.Luoghideali.it, usata come bacheca e archivio storico: 122mila visualizzazioni di pagina, mediamente di tre minuti e mezzo ciascuna, da 1300 diverse città). 
Ricostruire la fiducia  
  1. Nella relazione con la società, soprattutto con le organizzazioni di cittadinanza attiva, si è affrontata la criticità della sfiducia nei partiti: il sospetto di un rapporto meramente strumentale che nasconda la ricerca di un sostegno a filiere di potere, la ritrosia forte per ogni simbolo di partito. Il principale strumento per superarla è stato quello di mettere sul tavolo risultati attesi concreti e misurabili: “fidati e controlla”. Attorno a essi si è giocata la carta della credibilità personale, talora attraverso “comitati”, e ci si è adoperati per rendere evidente il valore aggiunto del partito: smontando rituali obsoleti di partecipazione, coinvolgendo i cittadini in azioni di mutualismo, confronto, lotta e formazione, attraverso incontri di caseggiato, focus group, giornate di “riappropriazione” del patrimonio locale, presidi. 

    Il sapere necessario
Il sapere necessario per reinventare in ogni luogo il canovaccio di Luoghi Idea(li) richiedeva un forte contributo di esperti, intellettuali. E’ avvenuto, anche con forte generosità, in un ruolo sia di coordinatori territoriali, sia di assistenza tematica o metodologica, sia di supervisione indipendente13. Ma tale apporto ha coinvolto un numero di persone inferiore al necessario. Si è toccato con mano il divario forte che si è aperto fra PD (i partiti in genere) e intellettuali: inconsapevole, il primo, del contributo che i secondi potrebbero dare, territorio per territorio, alla maturazione di un partito moderno; interessati spesso, i secondi, più a pubblicare “opinioni” o a diventare consiglieri del Principe che a cimentarsi con il faticoso tentativo quotidiano di cambiare le cose.
           I valori
        
          Il progetto aveva racchiuso in 15 proposizioni i "valori identitari"  (in particolare qui connotandoli   come "valori di sinistra"). L'attuazione concreta dei progetti ha provato ad interpretarli.  
In particolare, il valore dell’inclusione sociale ha spinto i circoli a interpretare nuovi bisogni e disegnare soluzioni attivando risorse inutilizzate. Forte impulso è venuto anche dall’idea che, in presenza di trappole di sottosviluppo, così diffuse nel Sud, compito del partito sia di concorrere a destabilizzare gli equilibri economici e sociali, promuovendo concorrenza e innovazione. La partecipazione, intesa come condizione per assumere decisioni pubbliche giuste ed efficaci e come parte della libertà sostanziale delle persone, è stato un punto di riferimento di tutti i progetti. 

Il documento è tutto da leggere e la piattaforma è tutta da girare. 

Anche noi, nel nostro piccolo, con l'esperienza del Primo bando per idee (16 progetti avviati e tuttora in corso) stiamo provando a fare una cosa che vada in questa direzione.  E con il Secondo bando per idee (ancora aperta la fase di candidatura per 20 idee da realizzare) stiamo provando ad accentuare l'elemento dell'apertura all'esterno (i progetti li possono presentare tutti, non solo i circoli e le realtà Acli). Sarà interessante vedere poi se e come nasceranno scambi e valorizzazioni tra questi soggetti e le Acli del territorio...

Credo sarebbe interessantissimo confrontarsi sul metodo - quello di Luoghi Ideali molto più strutturato del nostro ma (ci stiamo lavorando!).  
Credo sarebbe altrettanto interessante confrontarsi sul ruolo delle associazioni e dei partiti. Perché tra associazioni che (come noi, già molto prima di Landini) rivendicano ruolo politico e partiti che "fanno palestra"... le linee di confine sono sfumatissime... e perchè la polarizzazione proposta da Barca  (l'associazione è interesse specifico - il partito è interesse generale) a me funziona poco. 

Credo sarebbe ulteriormente interessante confrontarsi sui valori

Chissà che in un modo o in un altro non si riesca a farlo... 


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