Onde inesistenti


La fiera dei Maker é un classico autunnale. La location post pandemia al Gazometro la trovo meno ordinata ma fantastica, nel suo connettere direttamente il futuro alla archeologia industriale.
Tanti spunti, tante idee, tante suggestioni. Mi colpisce sempre che in fondo gli stand si dividano in due.
Chi mette al centro l'idea, l'intuizione, l'innovazione (E poi dice: potete usarla ed applicarla voi in tutti i modi e campi). E tu, guardando inesperto, hai sempre l'impressione di non riuscire a capire se hai capito o meno la portata dell'idea.
Chi mette al centro un prodotto finito (E a volte pensi geniali cose che sono banali e viceversa).
Se devo dire il tratto principale notato quest'anno sono i *robot umanoidi* pronti per sostituire/affiancare l'umano nel lavoro.
Il robot capace di vendemmiare non mi inquieta. Lo capisco. Mi funziona.
Il sistema di rilevazione che raccoglie tutti i parametri e li trasmette ed analizza supportando il lavoro dei medici in ospedale mi pare solo utile.
L'infermiere/oss robotico che distribuisce medicine ai pazienti, il dialogatore robotico che allena ragazzi autistici alla comunicazione, l'animale robotico per fare compagnia ai malati di Alzheimer, il promotore finanziario avatar in grado di cogliere le tue emozioni e rapportarsi con te di conseguenza...ecco...tutto ciò che (nella mia ignoranza) confonde l'umano con il non umano...mi preoccupa un po'...
Poi c'è questo: onde inesistenti, prodotte in forma artistica, da analisi di dati reali di onde vere. Questo non l'ho ancora compreso ma mi affascina...

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

La Bosnia. I profughi. L'Europa. La Bosnia é un luogo che non ha più voglia di presentarsi come "quella della guerra". 30 anni...