Non tutto il male viene (solo) per nuocere



Due giorni fa
Soledad Agresti
ha realizzato un murales a San Felice. Io l'ho scoperto da un post di
Alessandra Noce
e ho pensato: domattina nel mio giretto mattutino passo a vederlo.
Ieri mattina però la vista non è stata affatto piacevole. Svastiche e scritte inneggianti al duce erano sovrapposte al disegno, in vernice arancione fosforescente.
Alessandra ha fatto nuovamente da catalizzatore. Soledad ha dato disponibilità per intervenire. Stamattina in un po' persone ci si è trovati. Da cosa nasce cosa, si é iniziato con scopa e ramazza, a pulire la piazza. Poi, mentre la parte artistica si concentrava sul lavoro di fino, gli altri hanno colorato anche la parte bassa del muretto ed il retro (coprendo altri segni della stessa mano).'
Molti sono passati, si sono fermati, hanno salutato, commentato, qualcuno é andato a comprare la vernice, qualcun altro il caffè, l'acqua, della frutta...il sole era cocente e asciugava troppo in fretta la parete e noi. Ma il clima vero é stato invece molto piacevole.
Alla fine il murales è più bello di prima e l'alone arancione gli dà una profondità intensa che prima non aveva.
A me piace moltissimo anche ciò che c'è sul retro. Non é un murales pensato, non ha un vero autore e non è nemmeno veramente arte. Ma é realmente il frutto di un'intelligenza e di una mano collettiva.
"É inutile, tanto non dura" commentava qualcuno in piazza.
"Può essere. Ma non tutto il male viene (solo) per nuocere" rispondeva qualcun altro.
L'incontrarsi a fare assieme di stamattina non ha ripristinato l'esistente. Ha prodotto qualcosa che prima non c'era. Ed é un valore.
Aver ricominciato così la fase di rientro mi è parso un modo di non sentirsi impotenti e non lasciarsi sovrastare dal brutto (dopo di che, nei discorsi tra chi era lì a lavorare, tutti eravamo d'accordo che l'intervento del singolo e dei volontari non basta, serve che la città torni ad essere amministrata e governata).

Pragmatici esercizi di umanità, spostamenti e trasformazioni.

La Bosnia. I profughi. L'Europa. La Bosnia é un luogo che non ha più voglia di presentarsi come "quella della guerra". 30 anni...