Democrazia e convivenza nella diversità

Condivido, invitando a leggerla, una bella riflessione di Raffaella Bolini su ciò che sta accadendo in Arci. 

Acli ed Arci sono cugine. Figlie di differenti tradizioni culturali. Legate da tante sfide e campagne comuni. Da Banca Etica al Terzo Settore, passando per i Balcani... Ma legate pure dall'essere "le grandi associazioni". Dove il concetto di "grande" non sta per "forte, potente, migliore dei piccoli".  "Grande" è una dimensione numerica, tematica e geografica che contiene un tratto di identità. Noi "grandi" siamo obbligati a fare i conti quotidianamente con la complessità della democrazia.  

Perché.... a pensarci bene... Cosa c'è di più utile al Paese oggi, di associazioni che provano (con tutta la passione, la rabbia, il dolore e la fatica) a cercare di trovare composizione alle due grandi domande del nostro tempo?  

La democrazia. Cioè la creativa e complessa definizione di forme che non tradiscano la sostanza. Di regole che siano in grado di accompagnare il cambiamento senza tradire storia e valori. 

La convivenza nella diversità. Cioè il resistere al tentativo di costruire nuovi confini. Di farsi ognuno il proprio orticello su misura. Di rinchiuderci in piccoli recinti perfettamente puri ed uniformi. Perfettamente adeguati a se stessi. Ma assolutamente incapaci di generare.  e convivenza nella diversità.   

Un abbraccio all'Arci e a tutto ciò che contiene. Nella certezza che ci saranno ancora tante e tante strade che percorreremo assieme. 









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